Con il termine ‘’ piedi di loto ‘’ si indica una tradizionale usanza cinese, in cui venivano fasciati i piedi delle donne e delle bambine per impedirne la crescita naturale.
Questa tradizione cinese veniva chiamata 缠足 chanzu (che significa letteralmente fasciare i piedi) ed ha delle origini molto antiche.
Le origini dei Piedi di loto
Ci sono tante leggende sulla nascita di questa tradizione, ma la più gettonata è quella narrata da Zhang Bangji, un chiosatore vissuto nel XII secolo.
Secondo quest’ultimo, l’usanza della fasciatura dei piedi si è sviluppata durante il regno di Li Yi(937-978) :l’ultimo imperatore della dinastia meridionale.
Si narra che una danzatrice di corte chiamata Yao Niang, avesse l’abitudine di fasciare i suoi piedi in delle bende strette di seta per eseguire al meglio la Danza della luna sul fiore del Loto.
In questo modo i suoi piedi assumevano una forma arcuata a mezza luna, permettendole di fare alcuni passi di danza in modo impeccabile.
L’imperatore vedendo la ballerina danzare, si innamorò della sua bellezza e grazia.
La diffusione dei piedi di loto
Fu in seguito a questo episodio che la pratica di fasciare i piedi divenne molto popolare, specialmente negli alti ranghi. Questo procedimento che permetteva di far diventare i piedi più graziosi ed arcuati venne utilizzato principalmente dalle cortigiane e dai nobili.
Nelle famiglie più ricche ed influenti le bambine venivano fasciate fin dalla tenera età, in genere tra i 2 e gli 8 anni. Questo rendeva la pratica meno dolorosa e meno traumatica psicologicamente.
Nelle classi contadine ed operaie invece la fasciatura cominciava più tardi, in quanto le bambine dovevano essere abili ed utili al lavoro manuale. Questo almeno fino a quando venivano promesse spose, o fino alla loro età da nozze. Comunque ciò veniva effettuato prima dei loro 15 anni, poiché le ossa erano ancora malleabili.
La fasciatura dei piedi
La lunghezza standard dei piedi di loto doveva restare tra i 7 ed i 12 centimetri.
Per deformare i piedi in modo definitivo erano necessari almeno 3 anni; talvolta 5 o addirittura 10.
Inoltre i piedi dovevano essere sottoposti a delle continue cure ed attenzioni, questo durava per tutta per tutta la vita delle donne con i piedi di loto.
La tecnica per ottenere i piedi di loto
Prima di essere fasciati i piedi venivano messi a bagno in acqua calda e venivano massaggiati, solitamente dalle madri delle bambine, con oli ed allume.
Dopodiché le unghie venivano tagliate a tutte le dita del piede, ad eccezione dell’alluce e venivano piegate verso l’interno della pianta. Successivamente si fasciavano il più possibile con delle bende larghe 5 centimetri, e lunghe circa 3 metri.
Il risultato e lo scopo di questo procedimento era avvicinare il più possibile l’alluce al tallone; quest’ultimo provocava, di conseguenza, un inarcamento profondo del collo del piede.
Ciò procurava un immenso dolore alle donne che erano costrette a subire questo trattamento. Ovviamente le cause erano dovute alla deformazione totale delle ossa, che continuavano a crescere ed a rovinarsi al’interno delle bende.
Al termine di questa distorsione, il tallone era l’unico punto di appoggio meno doloroso per la donna.
Le scarpette di loto
Dopo la cura e la fasciatura abituale dei piedi le bambine dovevano indossare delle scarpette minuscole fabbricate da loro stesse. Questo dimostrava la loro bravura nel lavoro artigianale ed era una dote in più da valutare nel matrimonio.
Queste scarpette assunsero il termine ‘’scarpe di loto’’, proprio perché venivano utilizzate dalle donne che avevano i piedi di loto.
Erano accuratamente lavorate e ricamate, oltre che progettate per evidenziare e trattenere la forma arcuata del piede.
Venivano fabbricate e prodotte con tessuti pregiati, ad esempio con seta e cotone ed era un elemento fondamentale per valutare lo stato nobile della donna.
Testimonianze e riferimenti
Nel libro ‘’Cigni Selvatici’’ della scrittrice cinese Jung Chang, viene spiegato quanto fosse importante per una donna di quell’epoca avere i piedi di loto:
‘’A quei tempi quando una donna si sposava, la prima cosa che la famiglia dello sposo faceva era esaminarle i piedi. Si riteneva che i piedi grandi, cioè normali, fossero un disonore per la famiglia dello sposo. La suocera sollevava l’orlo della lunga gonna della sposa e, se i piedi erano lunghi più di una decina di centimetri, lo riabbassava di scatto con un gesto di ostentato disprezzo e si allontanava con sussiego, lasciando la sposa esposta agli sguardi critici degli invitati alle nozze, che le fissavano i piedi e manifestavano il loro disdegno borbottando insulti. A volte una madre aveva pietà della figlia e le toglieva la fascia; ma quando la bambina cresceva e doveva subire il disprezzo della famiglia del marito e la disapprovazione della società, arrivava a rimproverare la madre per la sua eccessiva debolezza.’’
Il Ventaglio Segreto
In ‘’Il ventaglio segreto’’, un film drammatico/storico che descrive la Cina del 19esimo secolo, viene rappresentato il momento della fasciatura della bambina-protagonista.
In questa breve clip è possibile vedere la procedura della fasciatura, e la sofferenza della bambina costretta a ricevere quest’orribile trattamento.
Il declino di questa tradizione
Soltanto nel 1911 venne emesso un decreto del governo che proibiva la tradizione dei piedi di loto e quindi della fasciatura. Nonostante ciò, questa usanza rimase fino agli anni ‘50, specialmente nelle aree rurali.
Ancora oggi è possibile incontrare delle donne anziane che hanno subito questa tortura per anni, e che nel momento del decreto hanno visto la loro vita andare in frantumi e rivoltarsi contro di loro.
Luisa Oranti.