Una buona notizia per chi ricerca la vita extraterrestre arriva dal Goddard Space Flight Center della NASA. Sarebbe più corretto dire: chi specula sulla possibilità di vita, allo stato attuale della tecnologia per quel che riguarda i pianeti extrasolari si tratta di ipotesi ragionate basate su modelli matematici.
La ricerca uscita su Publications of the Astronomical Society of the Pacific afferma che i pianeti oceano potrebbero essere comuni.
Cosa sono i pianeti oceano
Il nome è abbastanza autoesplicativo, si tratta di mondi la cui superficie è completamente ricoperta da un oceano.
Conosciamo mondi del genere? Altroché! Nel nostro sistema solare abbiamo almeno due mondi oceano, non pianeti, si tratta di due grandi lune, Encelado (satellite di Saturno) ed Europa (Satellite di Giove), ne scrissi quasi quattro anni fa. Ovviamente nel caso di questi mondi del nostro sistema solare gli oceani si trovano sotto una spessa coltre ghiacciata.
Il punto interessante è che un mondo oceanico potrebbe ospitare la vita pur essendo privo di atmosfera, ovviamente si tratterebbe di forme di vita acquatiche.
Come è stata effettuata la stima dei pianeti oceano
Lynnae Quick è una scienziata planetaria della NASA specializzata in vulcanologia e pianeti oceano, si è chiesta quanto i pianeti oceano, dunque versioni più grandi di Europa ed Encelado, potrebbero essere comuni.
Allo stato attuale dei nostri mezzi è impossibile osservare i pennacchi visti sui due satelliti nell’atmosfera di un lontano mondo extrasolare. Un giorno forse i telescopi saranno in grado di fare tanto e mettere alla prova le previsioni della Quick. Attualmente la luce emessa dall’atmosfera dei pianeti extrasolari è così debole e sovrastata da quella che ci arriva dalla stella che non siamo in grado. Quello che possiamo sapere è la massa di un pianeta,le sue dimensioni, la distanza dalla stella e dunque la sua temperatura. I ricercatori hanno preso questi dati e tutto quello che sappiamo sui sistemi planetari basandoci sul nostro Sistema Solare e hanno elaborato modelli che hanno fornito previsioni sulla loro vulcanicità, mentre i dati su temperatura e densità possono suggerire se un pianeta ha molta acqua. Se un pianeta di tipo roccioso è molto meno denso della Terra probabilmente c’è moltissima acqua, se la temperatura è tale che l’acqua può essere solo ghiacciata (perlomeno in superficie, al disotto potrebbe essere liquida per calore di origine vulcanica per esempio), la densità sarà ancora più bassa (notoriamente il ghiaccio è più leggero dell’acqua).
Il risultato è che su 53 pianeti studiati ben 14 potrebbero essere pianeti oceanici e fra questi ben tre mondi del vicino sistema Trappist-1, per la precisione i pianeti designati dalle lettere f,g e h.
Che comporta questo? Che nello stilare le liste dei pianeti da investigare (man mano che i mezzi saranno disponibili) perché potrebbero ospitare la vita non ci dovremmo concentrare solo su quelli che hanno una bella atmosfera in grado di sostenere la vita, non dovremmo trascurare i mondi oceano.
Roberto Todini