Invadenti, imprevedibili..i paparazzi da sempre sono l’incubo delle star. Flirt estivi, scheletri nell’armadio, semplici passeggiate ..nulla sfugge alla lente di ingrandimento di questi moderni Sherlock Holmes.
Proviamo a fare insieme un gioco. Quante volte avete sentito di scontri tra i fotografi e personaggi famosi? Di fughe, inseguimenti, incidenti per situazioni di pericolo causate dai paparazzi? Tanto. Tantissimo. Ora pensate bene. Quanto di recente ne avete sentito parlare? Un aiutino? Quasi certamente non troppo recentemente. Eppure gli “scoop” continuano ad essere il pane quotidiano delle riviste di cronaca rosa e dei social network. Cosa è cambiato? Vediamolo insieme.
Un mestiere sempre più rischioso
Pensando a lavoro di paparazzo, quasi certamente si immaginano i minuti passati a fissare il telefono ad aspettare la soffiata giusta, gli appostamenti nei luoghi più improbabili, le ore passati nascosti ad aspettare l’opportunità di fare lo scatto perfetto. E non fraintendete…in alcuni casi è ancora così…ma non la maggioranza. Le sempre crescenti tutele in materia di privacy, alcune pericolose situazioni causate dall’invadenza dei fotografi hanno reso il tradizionale mestiere del paparazzo sempre più rischioso.
Pr World
Se prima i contatti diretti e quelli attraverso i media tradizionali erano l’unico punto d’incontro tra i fans e i personaggi famosi e gli unici aspetti di cui preoccuparsi da parte di coloro incaricati di curarne l’immagine, oggi i social network non permettono zone grigie o pause: la visibilità è a tempo indeterminato, e l’immagine pubblica una cosa di cui occuparsi in ogni minimo dettaglio. La maggioranza ha scelto di iniziare proprio dai rapporti con chi, più di ogni altro, ha il potere di distruggerla: i media.
It’s all about the scoop
A giorno d’oggi non esiste star senza visibilità. Non esiste visibilità senza media. Lo scoop è da sempre il terrore dei pr team, e allo stesso tempo la loro linfa vitale. In fondo, media e personaggi famosi sono le due facce della stessa medaglia. Da una parte la promozione, dall’altra la notizia…tutti a caccia di un obiettivo comune: visibilità e pubblico.
Pensate adesso, come dicevamo prima, ad un mondo dove per i media trovare lo scoop è sempre più difficile, e dove le star e i loro team hanno sempre più bisogno dei media per avere visibilità. Come fare? La soluzione viene da sé.
Oggi a te, domani a me…
Perché non ovviare il problema con una alleanza silenziosa tra media e personaggi famosi? Perché non usare i media per avere visibilità offrendo in cambio quello che più ricercano: la notizia? Questo concetto si applica anche al rapporto con i paparazzi. Perché correre il rischio di fare emergere informazioni dannose all’improvviso, quando si può scegliere dove, come e quando farle uscire, o di barattarle con qualcosa di meno “succulento”? E vedendola dall’altra parte, perché rischiare di cadere in situazioni problematiche o pericolose, quando si può comodamente avere uno scoop? E’ questa la scelta di molte star, che scelgono di affidarsi a paparazzi “personali” per farsi riprendere nella loro vita quotidiana, e di molti fotografi.
Passeggiate, flirt, shopping, cene…quando serve visibilità è pratica sempre più diffusa “imbeccare” il paparazzo su luogo e data e regalare in pasto ai media dei veri e propri servizi fotografici comodamente studiati a tavolino. Niente resse, niente lotte, niente foto improvvise, niente trucco smesso, niente look poco curato, niente drammi. In molti si chiedono: ma quindi quanto di quello che vediamo è effettivamente vero se chi dovrebbe mascherare i retroscena di Hollywood è uno dei principali artefici? Esistono ancora gli scoop? Questa, amici, è un’altra storia..
Beatrice Canzedda