I NoVax e la Sanità pubblica: dovrebbero pagarsi le cure?

I NoVax e la Sanità

I NoVax e la Sanità

La tentazione di dire di sì è forte, per molti. Però il rapporto tra i NoVax e Sanità è affare complesso, potremmo dire che tocca tre punti diversi.

I NoVax e la Sanità: il punto Costituzionale

Sempre lei, mamma Costituzione. Da cui è necessario partire se vogliamo parlare di No Vax e Sanità pubblica. La Salute è un diritto umano  e come tale la Costituzione lo recepisce. Diventa quindi un dovere a carico dello Stato in favore della comunità. In questo senso esiste la Sanità Pubblica: un sistema di accesso alle cure, quanto più possibile gratuito in conformità con le capacità delle casse statali.  La salute però è importante anche per la collettività: un cittadino sano contribuisce all’economia, alla coesione sociale e alla natalità dello Stato. Il concetto di Salute quindi non si ferma all’individuo: tocca anche condizioni non connesse strettamente al corpo del singolo ma che riguardano invece tutti quanti. La salute così diventa persino un dovere, attivo e passivo.  Per esempio non c’è salute senza un ambiente salubre, dal punto di vista ecologico ma anche patogeno.  Compito dello Stato è ridurre l’inquinamento, compito del cittadino è non inquinare. Responsabilità dello Stato è occuparsi delle epidemie, tramite cure e vaccini; responsabilità del cittadino è preservare la collettività, non per niente esiste il reato di procurata epidemia. La salute è quindi un diritto comprimibile, come sempre lo sono i diritti costituzionali. Si possono comprimere per fare spazio a diritti maggiori, prioritari. Del resto è già successo: il diritto al lavoro, fondamento dello Stato, è stato compresso e sottoposto ad un altro diritto prioritario in questo momento, appunto la salute. Quindi sì, sarebbe possibile modificare il rapporto tra i NoVax e la Sanità Pubblica.




Il punto etico

Non tutto ciò che si può fare è opportuno però farlo. In questo senso anche la Costituzione può avere dei limiti. Quando si dibatte circa i NoVax e la Sanità Pubblica occorre chiedersi se sia giusto, nel senso di etico, far loro pagare le cure in caso di contagio e ospedalizzazione. Anche se la legge lo permetterebbe. Resta il fatto che la Sanità pubblica non piove dal cielo. Il servizio sanitario nazionale non è un regalo divino o alieno. Sono le tasse  che pagano la sanità pubblica, tasse che sono anche dei novax e quindi, detto spiccio, hanno diritto a ciò per cui hanno pagato. Pur ammettendo che il vaccino sia salvifico per sé e per gli altri, quindi non vaccinarsi è un atto di irresponsabilità civile, estromettere i novax dalle cure che gli spettano suonerebbe quindi più come una punizione. Lo Stato non agisce per vendetta. Lo Stato si fa carico di tutti, anche di quelli che secondo lui sbagliano. Se è costituzionale comprimere un diritto in funzione di un priorità maggiore, non è invece etico farlo come ritorsione. Si chiamano diritti umani ed è nell’umanità che dovremmo, appunto, restare.

Il punto politico

Modificare il rapporto tra i NoVax e la Sanità può essere costituzionale e insieme poco etico: diventa quindi un atto tutto politico. Là dove per politica si intende il suo significato originario: compiere una scelta. Scegliere chi merita di essere curato in funzione delle sue decisioni personali è quanto di più difficile si possa fare. Riguarda l’interferenza diretta nella libertà dell’individuo. Divide i cittadini in virtuosi e non. Se oggi questo può essere giustificato da una pandemia, persino facile quasi, ecco che domani può diventare una breccia in un sistema solido che finirà per spaccarsi. Quali scelte personali ci rendono immeritevoli di cure? Quali nostre libertà personali impattano su quelle degli altri giustificando quindi lo Stato ad abbandonarci? Se apriamo quella braccia nella Sanità, queste sono solo alcune domande che in futuro potremmo trovarci davanti. Oggi, invece, sarebbe lecito chiedersi il perché ci troviamo di fronte a questa di domanda: i NoVax si dovrebbero pagare le cure? Chiederci perché lo Stato non sia stato in grado di compiere scelte efficaci dal punto di vista vaccinale ma soprattutto perché dopo due anni di pandemia e l’84% dei vaccinati ancora gli ospedali stiano al collasso. I soldi delle tasse, dei Vax e dei NoVax, dove sono finiti? Questo ammiccare costante al si paghino l’ospedale sembra l’ennesimo, ultimo atto di smantellamento del concetto di Sanità pubblica, a cui forse non dovremmo dare spago. Per non ritrovarci di fronte ad una Sanità sempre più privata; con uno Stato che abdica ai singoli, al libero mercato, uno dei caposaldi della collettività, uno dei diritti umani per eccellenza: la salute. A quel punto non sarà più una questione di scelte civili o incoscienti, di scienza e coscienza, di diritti e doveri. La salute diventerà questione di soldi. E basta.

Alice Porta

 

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