I messaggi vocali su Whatsapp sono il segno del declino della nostra civiltà. Probabilmente contribuiranno all’estinzione della specie.
Io non ne vorrei parlare, perché lo so che alla fine diventa una questione generazionale e io faccio la figura del bolso arrancante dietro le novità ultramedialitecnosocialchespiralidose. E poi mi ripeto anche.
Però non resisto.
I messaggi vocali su Whatsapp sono il segno del declino della nostra civiltà.
Quando, intorno al 470 d.C., gli antichi Romani cominciarono ad avvolgere pappagalli vivi all’interno dei papiri con cui si scambiavano le notizie più urgenti, e i destinatari, dissigillando il plico, si trovavano davanti un pennuto che ripeteva a memoria “anche a te e famiglia!”, divenne chiaro che la caduta dell’Impero era questione di ore.
Oggi accade lo stesso con Whatsapp. Ma, diobbono, hai in mano un coso touch, per lanciare un’app usi il touch, per selezionare la chat in cui vuoi lasciare un messaggio usi il touch, per leggere un messaggio usi il touch, quale forza oscura ti induce, anziché usare la tastiera touch per scrivere quello che ti pare, a portare il microfono alla bocca e lasciare un messaggio vocale, anzi un vocale, pieno di consonanti dissonanti e rumori di fondo, con le classiche pause con “aaahhh… eeehh…”, che dura il quadruplo di un messaggio di testo, mi obbliga ad ascoltarlo anziché leggerlo, occupa 13 Megabyte anziché 37 byte, e non si può neanche citare nella risposta?
Sì, è una domanda retorica. Perché un valido motivo non esiste, è come la coda del pavone, una cosa che contribuisce all’estinzione della specie, a meno che nell’Universo non ci sia una razza potentissima di alieni che per un loro perverso senso estetico proteggono gli esseri che fanno assurdità simili così come noi proteggiamo dall’estinzione gli assurdi pavoni che fanno sembrare i bradipi il top nell’arte di sfuggire ai predatori.
Non fatelo più, vi prego. Pensate a quale esperienza sarebbe ricevere da me questo testo sotto forma di messaggio vocale. Anzi, di vocale.
Filippo Ottonieri
Te lo trovo io un motivo valido, metti che sei per strada, stai camminando e sei una persona che per poter scrivere un messaggio ha bisogno di togliere gli occhiali che porta e inforcare una specie di cannocchiale che porta nella custodia al collo, cannocchiale che è tarato per mettere a fuoco solo a breve distanza e quindi se lo inforchi fuori devi guardarti la punta dei piedi e non alzare mai lo sguardo pena sensazione di sbandamento, senza contare che l’operazione di cambio occhiali in movimento può essere anche pericolosamente costosa.