I manifesti antifemministi di Casapound sono stati affissi questa notte in alcune vie di Roma e Ostia. Su di essi campeggia la figura dell’assassino Filippo Turetta, colpevole dell’omicidio della ventiduenne Giulia Cecchettin. Casapound si scaglia contro il movimento femminista e afferma che la vera causa culturale del femminicidio (ammesso che Casapound ‘legittimi’ questo termine) non sia il patriarcato, bensì “quel sistema fluido, tanto sbandierato anche dalle femministe che ora pensano di infiammare le piazze, fondato sulla mediocrità e sul non essere piuttosto che su esempi di coraggio e virtù” come recita la nota rilasciata dallo stesso movimento, con la quale ha rivendicato il gesto compiuto questa notte. Così, un movimento neofascista come Casapound si premura di spiegarci le cause della violenza di genere, rimpiangendo i loro validissimi esempi di coraggio e virtù, i ‘vecchi valori di una volta’.
Il movimento neofascista Casapound affigge nella notte dei manifesti raffiguranti Filippo Turetta, il cosiddetto nostro ‘uomo rieducato’. A ridosso dell’ennesimo femminicidio e del 25 Novembre, CasaPound lancia un’invettiva contro il movimento femminista. Un ragazzo che controlla la partner, che la fa vivere nella paura, che la uccide, non è quindi figlio di un sistema patriarcale, bensì dell’impoverimento di valori del nostro Paese. I vecchi valori di una volta magari, gli ‘esempi di coraggio e virtù’. I manifesti antifemministi di CasaPound non sono soltanto di cattivo gusto, ma sono l’emblema di una volontà che vuole distorcere la percezione della realtà. Sono la negazione del sistema culturale che sta alla base della nostra società.
La lotta sfemminista viene demonizzata all’estremo, ma non solo. CasaPound accusa il movimento di essere promotore di quel ‘sistema fluido’ alla base del depauperato sistema di valori che contraddistingue la società italiana contemporanea. Inoltre, è sintomo della perdita di punti di riferimento che metterebbe in crisi l’uomo e lo porterebbe a commettere atti di violenza. L’idea dell’emancipazione femminile viene vista come un attacco ai valori, la ‘decostruzione di genere’ fautrice di un disorientamento generale. I ruoli di genere imposti, invece, sono alla base del sistema patriarcale; il loro scardinamento è un passo fondamentale nel riconoscimento di pari dignità e diritti fra gli esseri umani. D’altronde, questo è ciò che ‘femminismo’ significa: movimento per il riconoscimento della parità fra i sessi.
La retorica patriarcale della donna-oggetto, della donna-sesso debole, della donna-angelo del focolare, è questo che vogliamo scardinare. E allo stesso modo quella del maschio-alpha, del padre-padrone, dell’uomo-bravo se aiuta in casa. Se un gruppo di fasciasti si sente attaccato, ‘disorientato’ dalla perdita di questi stereotipi di genere, è ora che faccia un lavoro di de-costruzione.
I movimenti neofascisti e la cultura dello stupro
L’associazione no-profit No Justice No Peace Italy, pubblica oggi la notizia dell’affissione dei manifesti di CasaPound. A tal proposito, ricorda come nel 2019 due membri del movimento, Riccardo Licci e Francesco Chirozzi, siano stati arrestati per reato di violenza sessuale. Noi vogliamo anche ricordare che il legame fra ambienti di estrema destra ed episodi di violenza di genere non sia stato riscontrato solo in questo caso. Angelo Izzo, Andrea Ghira e Giovanni Guido, i carnefici del massacro del Circeo del 1975, provenivano tutti e tre da movimenti di matrice neofascista.
Episodi di violenza contro le minoranze etniche, contro la comunità lgbtqia+ da parte di movimenti neofascisti sono noti da tempo e sono condannati dalla Comunità Europea stessa. Questa stessa violenza è indirizzata anche contro le donne e questo manifesto ne è un’ulteriore conferma: adesso, per CasaPound, il problema è il femminismo. Secondo l’ideologia del movimento, viviamo in un mondo alla rovescia: se gli uomini uccidono le donne, è anche colpa del femminismo che sta facendo il lavaggio del cervello a tutti noi. E’ meno logico ma più accattivante che affermare che grazie alla lotta femminista (a causa, probabilmente per loro) oggi le donne possono rivendicare i propri diritti.
Manifesti antifemministi di CasaPound, le reazioni
Diverse testate condannano il messaggio contenuto nei manifesti. La stessa sorella di Giulia Cecchettin esprime il suo giudizio a riguardo. Giudica ‘spaventoso’ questo attacco e non potremmo che essere d’accordo. Oltre ad essere spaventoso, il messaggio divulgato da CasaPound è pericoloso perché alimenta l’odio contro il movimento femminista e legittima la deresponsabilizzazione più che condannarla. Alla domanda retorica del manifesto di CasaPound ‘ma quale patriarcato?’, rispondiamo battendoci sempre per la giusta informazione, ribadendo il potere della comunicazione. Questo gesto deplorevole deve essere condannato. A chiedere l’intervento delle forze dell’ordine è Paola Meloni, rappresentante della sezione Lazio dell’associazione Quote Merito. Aspettiamo che anche il nostro governo si esponga e condanni pubblicamente quanto accaduto.
Continueremo a scendere in piazza, continueremo a batterci per la parità, continueremo ad avere voglia di verità. Il fascismo non è un’opinione, è reato.