– di Marcela Magalhães –
Il concetto di “libertà di espressione” porta con sé un sfondo propagandistico di cosa sia un valore fondamentale negli Stati Uniti, ma la questione della libertà di stampa e della sicurezza dei giornalisti è ancora un argomento controverso e costantemente dibattuto.
Secondo il sito web Press Freedom Tracker, che monitora la libertà di stampa negli Stati Uniti, nel 2021 sono stati registrati in totale 194 “incidenti” che hanno colpito la libertà di stampa nel Paese, inclusi arresti, detenzioni, aggressioni e altre forme di intimidazione contro i giornalisti in territorio statunitense. Anche se non tutte queste vicende hanno portato all’arresto di giornalisti e molti sono stati collegati alla violenza della polizia o ad azioni di gruppi estremisti durante manifestazioni e proteste, è importante sottolineare e analizzare in fenomeno.
Negli Stati Uniti, la “libertà di espressione” è protetta dal Primo emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti, che garantisce il diritto alla libertà di parola, stampa, religione, riunione pacifica e petizione da parte del governo per la riparazione dei reclami. Tuttavia, questa libertà non è assoluta e tante volte limitata in determinate circostanze. La libertà di stampa e di espressione non è sempre rispettata nella pratica e vi sono casi di giornalisti arrestati o intimiditi nella loro ricerca di informazioni e trasparenza. In alcuni casi, i giornalisti sono arrestati per non aver rivelato le proprie fonti o per aver pubblicato informazioni che il governo ritiene sensibili alla sicurezza nazionale. Questi arresti sono spesso controversi e sollevano interrogativi sulla libertà di stampa e sul ruolo dei media in una società democratica.
Un esempio recente è il caso di Julian Assange, fondatore del sito Wikileaks, arrestato nel Regno Unito e in attesa di estradizione negli Stati Uniti, dove è accusato di spionaggio per aver pubblicato documenti segreti del governo americano. Sebbene Assange non sia un giornalista tradizionale, molti sostenitori della libertà di stampa sostengono che il suo arresto potrebbe avere implicazioni negative per il giornalismo investigativo.
All’interno di questo quadro, c’è da aggiungere che negli ultimi anni è cresciuta la preoccupazione per la sicurezza dei giornalisti negli Stati Uniti, soprattutto durante le proteste e le manifestazioni. Nel 2020, più di 130 giornalisti sono stati arrestati o detenuti mentre coprivano le proteste di Black Lives Matter e molti di loro hanno riferito di aver subito violenze da parte della polizia.
Casi di giornalisti arrestati non mancano, nell’anno successivo. Nel maggio 2021, il giornalista Andrea Sahouri del quotidiano “Des Moines Register” è stato arrestato mentre copriva una protesta a Des Moines, Iowa. È stato inizialmente accusato di disobbedienza civile, ma le stesse accuse sono state successivamente ritirate. Già nel luglio 2021, il giornalista freelance John Steffen è stato messo in stato di fermo mentre copriva una protesta al Brooklyn Center, Minnesota. È stato accusato di disobbedienza civile e resistenza all’arresto. Nell’agosto 2021, il fotoreporter Julio-Cesar Chavez è stato arrestato dalla pattuglia di frontiera degli Stati Uniti mentre fotografava un’operazione di rimozione di immigrati a Yuma, in Arizona. È stato arrestato con l’accusa di essere entrato in un’area riservata. Anche nel 2021, il giornalista Rodney Seward è stato incarcerato mentre copriva una protesta a St. Paolo, Minnesota, accusato di disobbedienza civile e ostruzione delle forze dell’ordine. La lista è lunga.
Le preoccupazioni per la sicurezza dei giornalisti e di altri professionisti dei media negli Stati Uniti si è particolarmente intensificata sulla scia delle elezioni presidenziali del 2020 e dei successivi eventi come l’assalto al Campidoglio degli Stati Uniti del 6 gennaio 2021, dove ostilità e minacce dirette hanno coinvolto diversi professionisti dell’informazione.
Il tema della libertà di espressione e della reclusione di mebri della stampa divide l’opinione pubblica. Mentre alcuni sostengono che la detenzione di giornalisti sia una minaccia diretta alla democrazia, altri sostengono che la divulgazione di informazioni riservate potrebbe mettere in pericolo la sicurezza nazionale e la vita dei cittadini.
Quello che possiamo dire è che le notizie di questi arresti dovrebbero diffondersi sempre più facilmente all’interno dell’opinione pubblica. Non solo per fornire un quadro più fedele di quanto accade nel contesto americano, ma per fornirci materiale critico di confronto quando gli stessi Stati Uniti promuovono politiche imperialiste e accusano altri paesi di violare la libertà di stampa e le “regole democratiche”.