I lati oscuri di Karol Wojtyla

Karol Wojtyla

Santificato in tempi record nel 2014, Giovanni Paolo II è tra i papi più apprezzati dal grande pubblico. Ma i lati oscuri di Karol Wojtyla rimangono molti.

Sui lati oscuri di Karol Wojtyla si è scritto molto negli ultimi anni. Del resto, verrebbe da dire che averne è prerogativa di (quasi) ogni figura pubblica.  Hanno però suscitato un certo scalpore le recenti inchieste del giornalista Olandese Ekke Overbeeck sul pontefice polacco. Da arcivescovo di Cracovia, Wojtyla avrebbe  (il condizionale è d’obbligo) coperto ed insabbiato casi di pedofilia nel clero.

Accuse senz’altro pesanti, che hanno gettato delle ombre sulle gerarchie Vaticane. Naturalmente, ad investigare ed accertare eventuali responsabilità penali interverrà la magistratura . Ma in ogni modo le controversie attorno a Wojtyla in altri ambiti restano molte – e stridono con le lodi che la politica (di Destra e di Sinistra) tesse nei suoi confronti.

Il Papa conservatore

Karol Wojtyla era senz’altro un abile comunicatore. Pochi come lui avevano avuto la capacità di interagire col grande pubblico, assumendo la veste di un Papa “pop” e vicino alle masse. Chi oggi conserva un buon ricordo del pontefice polacco, tiene in considerazione solo la sua immagine pubblica, e non le sue azioni.

Tra i  lati oscuri di Giovanni Paolo II vi erano le sue convinzioni conservatrici, da molti definite reazionarie, sulla società. Parte di queste convinzioni emergeva nei suoi discorsi pubblici, caratterizzati nei primi anni da toni più dolci poi via via divenuti più aggressivi. Buona parte è invece presente nel Nuovo Catechismo da lui approvato nel 1997.

Il testo rappresenta il vademecum della dottrina cattolica. La versione aggiornata di Wojtyla, in uso ancora oggi con pochissime modifiche, conferma appieno le tendenze conservatrici della Chiesa su donne, libertà sessuali e omosessualità:

2357 L’omosessualità designa le relazioni tra uomini o donne che provano un’attrattiva sessuale, esclusiva o predominante, verso persone del medesimo sesso […] la sua genesi psichica rimane in gran parte inspiegabile[…] « gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati ». 239 Sono contrari alla legge naturale. Precludono all’atto sessuale il dono della vita […] In nessun caso possono essere approvati.

L’epidemia di HIV

Il Papa ha tutto il diritto di portare avanti una linea politica conservatrice. Il problema, semmai, è che le istituzioni laiche lo seguono. E se le tendenze conservatrici del clero si scontrano con le esigenze di salute pubblica, il risultato è spesso poco edificante.

Negli anni del pontificato di Wojtyla esplose infatti, a partire dall’Africa, la pandemia di HIV. Mentre il mondo scientifico spingeva per la promozione dell’uso dei condom, le gerarchie vaticane espressero disaccordo. Secondo queste ultime, per prevenire il contagio non servivano i contraccettivi ma la “castità”.

La linea no-condom, improntata sul sex-shaming, ebbe grande seguito in Africa. I risultati non furono dei migliori, e il quotidiano francese Libèration nel 2005 si spinse addirittura a dichiarare che la Chiesa Cattolica fosse coresponsabile delle tre milioni di morti per HIV in Africa registrate sino ad allora.

Sbaglia, però, chi si stupisce che la Chiesa possa seguire una linea conservatrice/reazionaria. In una società pluralista è giusto che avvenga così.

I problemi sorgono quando le istituzioni laiche si lasciano influenzare dal Vaticano. Una tendenza che la politica italiana segue da sempre, e che il nuovo governo sembra voler proseguire appieno.

Simone Morganti

 

 

 

 

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