I gioielli della principessa Sheikha Intisar Al Sabah sono stati pensati per essere amati ogni giorno. Ad ogni sguardo, la donna che li indossa se ne deve innamorare, così si crea un legame senza tempo. La principessa del Kuwait ha dato il proprio nome alla sua linea di gioielli chiamandola Intisars.
Dalla scienza giapponese ai gioielli della principessa
La principessa Sheikha Intisar ha lanciato il suo brand di gioielli nel 2017, iniziando con due collezioni chiamate Aqqal e Me-Oh-Me. Proprio la collezione Me-Oh-Me è nata grazie all’ispirazione dello scienziato giapponese Masaru Emoto e dalla sua teoria sulla cristallizzazione dell’acqua.
Secondo lo scienziato infatti se si pronunciano parole dolci e soavi, i cristalli dell’acqua avranno una forma armoniosa. Viceversa, se le parole sono negative, i cristalli si deformeranno. Proprio per questo motivo i gioielli della collazione Me-Oh-Me hanno parole positive come luminoso, coraggioso, amorevole, felice, eccezionale incise in bella grafia araba. E là dove dovrebbero esserci dei puntini, si trovano incastonati dei diamanti. Diamanti la cui provenienza è assolutamente etica e certificata.
Ma l’ingegno non finisce solo nella parole positive e vibranti, perché sono incise su dei dischi che possono essere girati a piacimento da chi indossa il gioiello. A seconda del mood si può quindi decidere se mostrare o meno al mondo l’incisione.
Riagganciandosi alla teoria di Emoto, Sheikha Intisar spiega perché ha voluto che le parole potessero essere a diretto contatto con la pelle di chi indossa i gioielli:
Se metti le parole contro la pelle, come dimostra Emoto, queste vibrano con l’acqua presente nella tua pelle, perché il nostro corpo è composto dal 60 per cento di acqua. E, quando lo giri lasciando la parola all’esterno, questa crea un mantra o un’affermazione. Quando lo vedi, ne entri in connessione e abbracci la parola e i suoi attributi.
Le quattro figlie fonte d’ispirazione
Ad ispirare la creazione dei gioielli sono state le quattro figlie della principessa. Come lei stessa ha dichiarato, le figlie sono piuttosto selettive nella scelta dei gioielli da indossare e così Sheikha ha voluto creare qualcosa che per le figlie fosse pieno di significato.
A rendere unici i gioielli della principessa sono le abili ed esperte mani di artigiani italiani.
Gli italiani sono i migliori fabbricatori di gioielli, e ci sono molte similarità tra le due culture (araba e italiana, ndr). Per dirne una, entrambi parliamo molto! Siamo entrambi molto legati alle famiglie, amiamo il cibo, e siamo molto emotivi. Andare a Milano è quasi come tornare a casa.
Queste le parole che Sheikha ha speso nei confronti dell’Italia in un’intervista.
La linea di gioielli Intisars si compone di cinque collezioni: la prima è Me-Oh-Me, che riguarda l’amore per se stesse; la seconda si chiama Aqqal e tocca la sfera dell’amore per un uomo, che sia padre, figlio, marito, o chiunque sia l’uomo preferito; la terza si baserà sull’amore per la famiglia; la quarta sull’amicizia; la quinta sull’amore per la patria. Le ultime tre collezioni verranno lanciate quest’anno.
Attualmente, i diamanti usati sono parte di una catena etica, che ne certifica la provenienza. L’obiettivo che la principessa si è posta per il 2018 è di rendere etica l’intera catena, dalle pietre all’oro. Rubini, zaffiri e ogni pietra che verrà utilizzata nella creazione dei gioielli sarà etica. Perché il suo scopo non è solo quello di creare gioielli. Indossandoli, bisogna sentirsi bene.
Lorena Bellano