Il WWF Italia, con la partecipazione dell’ESA, è partito alla scoperta della Groenlandia per notare da vicino come i ghiacciai artici stanno scomparendo. La “Missione Artico” è uno spaccato delle gravi condizioni in cui vertono i ghiacciai artici.
I ghiacciai artici stanno scomparendo a causa del riscaldamento climatico. Questo è il messaggio importante che il WWF Italia manda con la sua spedizione in Groenlandia. Da questa “Missione Artico” è stato creato un cortometraggio da 5 episodi che spiega la grave situazione dei ghiacci e del mondo intero. I ghiacciai artici sono fondamentali per il clima di tutto il pianeta, regolano le temperature mondiali e le correnti oceaniche. Un’ecosistema unico che è tra i principali motori del clima mondiale.
La spedizione nasce dall’emergenza umanitaria che abbiamo anche qui in Italia. Il nostro Paese è carente di ghiacciai, il che si ripercuote su tutto il territorio provocando la siccità che ormai siamo abituati a vedere. Se le temperature in Italia sono aumentate di 1,2 °C, questo cambiamento nei poli è 3 volte più intenso.
I ghiacciai artici stanno scomparendo sempre più velocemente
Negli ultimi 30 anni l’Artico ha perso il 95% del ghiaccio più spesso e antico. Le popolazioni del luogo affermano che, da dopo il 2000, durante l’inverno si forma molto meno ghiaccio e, con l’arrivo del periodo estivo, si scioglie prima. Il permafrost, il ghiaccio eterno che copre le terre artiche, si sta sciogliendo ed emette grandi quantità di gas climalteranti tra cui il metano. Il metano è molto più inquinante dell’anidride carbonica, e questo è un problema per tutto il mondo.
La Groenlandia è ricoperta per l’80% dalla calotta polare, spessa anche più di 3 chilometri nell’entroterra. Scendendo verso il mare si assottiglia creando delle lingue di terra che riversano il ghiaccio nel mare. Queste lingue si stanno assottigliando a causa delle alte temperature, rendendo la calotta polare sempre più priva di ghiaccio. Ogni anno perdiamo circa 280 giga tonnellate di ghiaccio. In circa 20 anni la fusione dei ghiacci è accelerata di 7 volte. Sono numeri esorbitanti difficili da comprendere, questo dimostra quanto siano gravi le perdite.
Anche l’effetto albedo è in calo, quell’effetto per cui i ghiacci riescono a respingere le radiazioni solari regolando la temperatura terrestre. Con l’aumento delle temperature anche gli oceani sono più caldi perché assorbono maggiormente il calore del sole. È un circolo vizioso difficile da interrompere: più la temperatura sale più i ghiacci si sciolgono, ma i ghiacci si sciolgono a causa delle temperature sempre maggiori.
I ghiacciai artici influiscono sugli habitat degli animali
Le temperature elevate e la fusione dei ghiacci hanno un grande effetto negativo sugli animali e di conseguenza sugli abitanti della Groenlandia. I volontari di “Missione Artico” hanno intervistato il popolo Inuit, il quale caccia foche, balene, narvali, per la sopravvivenza. I narvali per esempio stanno migrando verso nord in cerca di acque più fredde. A giugno è quasi impossibile andare a caccia perché il ghiaccio marino già non c’è più. Molti orsi bianchi stanno morendo di denutrizione e quelli che non muoiono si avvicinano ai centri abitati in cerca di cibo mettendo a rischio loro stessi e la popolazione. Gli orsi sono animali che vivono e cacciano sui ghiacci, non sono fatti per vivere nell’entroterra, per questo sono animali a rischio. Il problema è iniziato 10 anni fa e il WWF ha iniziato ad aiutare le popolazioni circa 7 anni fa per mettere in sicurezza loro e gli orsi.
Il contributo dell’ESA
L’ESA ha attualmente 16 satelliti che monitorano le condizioni climatiche terrestri a 800 chilometri dalla superficie terrestre. Ne stanno costruendo altri 41 e i progetti ancora in fase di studio sono 15. I dati provenienti da questi satelliti servono non solo a monitorare la situazione ambientale del nostro mondo, ma anche a coloro che implementano politiche internazionali. Nel cortometraggio “Missione Artico” sono state utilizzate molte immagini satellitari fornite dall’ESA ed è stata intervistata Simonetta Cheli, direttore dei programmi dell’osservazione della terra e capo dell’ESRIN. La Cheli ha ribadito quanto la situazione sia allarmante e quanto è importante fare divulgazione su questi temi per spronare tutto il mondo a fare qualcosa di concreto per cambiare la situazione.
Purtroppo lo studio della calotta artica è iniziato tardi, negli anni ’50, ma in maniera più approfondita negli anni ’70 grazie proprio ai satelliti. Si è visto che ogni 10 anni perdiamo il 13% della massa di ghiaccio.
La “Missione Artico” apre gli occhi
I volontari del WWF, tra cui la regista del cortometraggio Claudia Amico e la direttrice del programma di conservazione WWF Italia Isabella Pratesi, sono partiti dalla città di Ittoqqortormiit per poi circumnavigare l’isola di Minle Land, una parte della Groenlandia di circa 2 milioni di chilometri quadrati e che è riuscita a dare una prospettiva tangibile di tutto l’artico. In tutta la spedizione la mancanza di ghiaccio si è fatta notare pesantemente. Le terre che si aspettavano di vedere ricoperte di bianco sono ora piene di terriccio e ghiaia e si notano i segni che il ghiaccio ha lasciato ritirandosi. L’acqua è più calda e i grandi blocchi di ghiaccio che si staccano costantemente sono un rischio per il mondo intero. L’acqua dolce dei ghiacci che entra nel mare ne cambia la salinità e a catena cambia gli habitat degli animali e le correnti oceaniche, rallentandole. Il sistema climatico del pianeta dipende proprio dalla velocità delle correnti artiche e dalla temperatura degli oceani.
Senza ghiaccio le risorse che prima erano irraggiungibili ora sono alla mercé delle compagnie petrolifere e quelle di estrazione di altri materiali. Se ne approfittano rischiando di aggravare ancora di più le condizioni di quell’ecosistema.
I ghiacciai artici devono essere salvati
Se terremo fede agli accordi di Parigi, ovvero se terremo il riscaldamento globale a 1,5 °C, daremo la possibilità alla Groenlandia di salvarsi. Vedere il cortometraggio del WWF apre gli occhi su un problema di cui nessuno parla e che invece è uno dei più importanti del pianeta. Parte tutto da lì e vedere con i propri occhi i ghiacci ritirati e le terre aride smonta completamente l’idea che tutti noi abbiamo dei poli. Quelle terre che nel nostro immaginario sono fredde, completamente bianche, piene di iceberg e con una natura quasi aliena non esistono più. Ora è tutto grigio, il freddo glaciale è un lontano ricordo. Ognuno di noi può fare qualcosa per migliorare la situazione e i governi devono impegnarsi per preferire la sopravvivenza del genere umano al denaro. Dobbiamo imparare ad essere un’unica grande specie, con un’intelligenza condivisa che permetta di salvare il nostro bellissimo e unico mondo.