I genitori delle persone trans contro l’AIFA: la protesta contro le restrizioni farmaceutiche

I genitori delle persone trans contro l'AIFA: la protesta contro i nuovi divieti farmaceutici

Nella mattinata di ieri, a Roma, davanti alla sede dell’Agenzia Italiana del Farmaco, si è svolta una manifestazione simbolica e pacifica portata avanti dai genitori delle persone trans contro l’AIFA. Un gruppo di persone, tra cui sei genitori con i loro figli adolescenti, si è incatenato per protestare contro il tavolo tecnico istituito per rivedere le linee guida sull’uso della Triptorelina, un farmaco utilizzato per sospendere la pubertà nei casi di disforia di genere. Questa protesta, organizzata dall’associazione “Affetti oltre il Genere”, evidenzia le preoccupazioni delle famiglie e delle associazioni riguardo alle nuove restrizioni proposte, che potrebbero limitare l’accesso a terapie fondamentali per la salute e il benessere degli adolescenti transgender.

La manifestazione a Roma dei genitori delle persone trans contro l’AIFA

Questa mattina, un gruppo di persone, inclusi sei genitori con i loro figli adolescenti, si è incatenato simbolicamente davanti alla sede dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) a Roma. La protesta dei genitori delle persone trans contro l’AIFA era rivolta contro il tavolo tecnico sulla prescrizione della Triptorelina, un farmaco utilizzato per sospendere la pubertà nei casi di disforia di genere. Tra i manifestanti c’erano anche alcuni adolescenti che indossavano magliette con la scritta: “Chiedimi se sono felice”.

La protesta dei genitori delle persone trans contro l’AIFA si è svolta proprio ieri in vista del tavolo tecnico di oggi, 24 maggio, che dovrà appunto decidere sulla somministrazione del farmaco nei confronti di adolescenti transgender. Tanti sono infatti i genitori hanno sollevato le polemiche in merito alle nuove restrizioni che il governo italiano ha proposto. Nella Regione Lombardia, la Lega ha chiesto alla giunta di vietare la prescrizione del farmaco.

La voce delle associazioni

Christian Cristalli, responsabile delle politiche trans della segreteria nazionale di Arcigay, ha rivendicato la protesta dei genitori delle persone trans come una lotta giusta che porta alla vera felicità delle persone. Il grave danno di questo tavolo scientifico e politico è che non saranno chiamate in causa molte associazioni. “La somministrazione di Triptorelina è un farmaco sicuro e dagli effetti reversibili, come confermato da 12 società scientifiche” ha dichiarato Cristalli, “ma su questo tema ora si fa campagna elettorale”.

L’utilizzo della Triptorelina e il caos politico 

La Triptorelina è utilizzata per la sospensione dello sviluppo puberale nei casi di pubertà precoce, indicata per bambine sotto gli 8 anni e bambini sotto i 10 anni. Il caos mediatico sulla disforia di genere si è innalzato sopratutto dallo scorso dicembre, dopo che gasparri ha espresso dubbi sulla somministrazione del farmaco. Secondo il deputato di Forza Italia, il farmaco viene prescritto senza alcun percorso psicologico o psichiatrico; da qui, c’è stata la richiesta di non affidare più il medicinale al Sistema Sanitario Nazionale.



Tutto questo però ha sollevato forti preoccupazioni nei confronti di persone trans e, sopratutto, dei genitori delle persone trans che hanno avuto paura dei risvolti negativi nelle terapie dei propri figli. I medici hanno parlato della Triptorelina come di un farmaco che comporta effetti collaterali – come tutti – ma che, allo stesso tempo, è un salva vita per tutte le persone transgender che affrontano un processo importante di transizione. 

Inoltre, la sua somministrazione è accompagnata da un’equipe di medici e psicologi che sostengono il paziente e lo controllano, proteggendolo da eventuali autolesionismi fisici o mentali. Le persone transgender sono molto vulnerabili, sopratutto in questo momento storico e con l’attuale governo in carica, e sono più propensi a sviluppare ansia, depressione o isolamento.

Le critiche dei genitori delle persone trans contro l’AIFA

I genitori delle persone trans contro l’AIFA hanno manifestato e hanno esposto striscioni con messaggi come: “Pubertà precoce: triptorelina sì. Varianza di genere: triptorelina no. La differenza è ideologica”. Hanno sottolineato che la questione non è ideologica, ma riguarda la salute e il benessere delle persone. Una mamma ha dichiarato ai microfoni di Fanpage.it: “Nell’interrogazione parlamentare è stata sollevata l’ipotesi di togliere la Triptorelina dal Sistema Sanitario Nazionale. Vorrei chiedere qual è il problema: sono le controindicazioni o sono i soldi nelle vostre tasche?”

La manifestazione dei genitori delle persone trans contro l’AIFA è stata poi sciolta dalle forze dell’ordine, nonostante l’atteggiamento pacifico portato in piazza. Le catene, sebbene materiale scenografico, hanno avuto l’obiettivo di mandare un grande messaggio al governo e al sistema sanitario: chi, effettivamente, è in catene sono le persone trans che vivono ogni giorno disagi a causa della loro incongruenza di genere.

L’associazione “Affetti oltre il Genere” e la continuità della protesta

L’associazione “Affetti oltre il Genere”, guidata da Silvia Messina, ha sottolineato che il clima per gli adolescenti in terapia è peggiorato a causa dell’attenzione del governo e dei settori più integralisti. Anche molti medici hanno infatti affermato che ad oggi, i pregiudizi e le battaglie ideologiche del governo conservatore può mettere seriamente a rischio l’integrità fisica e psicologica dei soggetti in terapia, compromettendo il percorso farmacologico. 

Nonostante le porte chiuse dell’AIFA, le associazioni non demordono, rivendicando la continuità delle manifestazioni dei genitori delle persone trans e dei diretti interessati stessi. Come anche ha detto Messina, “Su questa maggioranza di governo non ci siamo mai fatti illusioni. Ci stupisce il mancato sostegno dell’opposizione”.

La manifestazione di ieri a Roma dei genitori delle persone trans contro l’AIFA rappresenta una critica forte e decisa contro le nuove linee guida sulla Triptorelina e il trattamento dell’incongruenza di genere. Le famiglie e le associazioni chiedono che la salute e il benessere dei loro figli siano al centro delle decisioni politiche, senza essere strumentalizzati per campagne ideologiche.

Lucrezia Agliani

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