Tra meno di due settimane, in Giappone, comincerà la corsa verso la William Webb Ellis Cup. Gli All Blacks campioni in carica e vincitori delle ultime due edizioni della Coppa del Mondo si affideranno al talento di Beauden, Scott e Jordie: i fratelli Barrett. Riusciranno a portare in Nuova Zelanda il quarto titolo della loro incredibile storia?
Avere due fratelli che giocano nello stesso team o nella stessa nazionale è qualcosa di poco frequente ma non così remoto. Ad esempio: Mauro e Mirco Bergamasco per restare nel rugby, i fratelli Neville spostandoci verso il calcio e molti altri ancora. Ma trovarne addirittura tre contemporaneamente è una cosa alquanto singolare. È questo il caso dei tre rugbisti neozelandesi che giocano nel Super Rubgy: i fratelli Barrett.
Beauden
Il maggiore dei tre fratelli Barrett, classe 1991, è il vero fuoriclasse della famiglia. In nazionale dal 2012, ha impiegato un po’ di tempo prima di diventare il mediano d’apertura titolare degli All Blacks. Dal 2014 ha superato Aaron Cruden nelle gerarchie neozelandesi, prendendosi di forza la maglia nera numero 10. Doti da centometrista e visione di gioco come pochi altri al mondo l’hanno reso la migliore apertura secondo l’IRB, assieme a Jonathan Sexton. L’unica pecca di Beauden è la precisione nei calci piazzati. Pur mantenendo una percentuale sopra al 70% resta lontano dalla perfezione di Daniel Carter, suo idolo d’infanzia e miglior marcatore della storia del rugby. In carriera ha già portato a casa una Coppa del Mondo nel 2015, battendo in finale l’Australia, e un Super Rugby nel 2016.
Per il suo straordinario talento e le caratteristiche inimitabili è stato eletto miglior giocatore del mondo per due anni consecutivi (2016 e 2017), impresa riuscita solo a Richie McCaw, il più grande rugbista di sempre. La duttilità tattica di Beauden Barrett ha dato la possibilità a coach Steve Hansen di svariare molto negli ultimi mesi.
Scott
Il mezzano dei fratelli Barrett, classe 1993, gioca in mischia. Non ha di certo il talento di Beauden o la corsa di Jordie ma il suo physique du rôle da 198 cm di altezza per 120 kg di peso l’hanno reso un uomo importante del pack degli “avanti” All Blacks. Seconda linea naturale, ha spesso ricoperto il ruolo di flanker trovando più spazio nelle rotazioni di Hansen, sempre restio a cambiare i titolarissimi Whitelock e Retallick. La “ruvidità” di Scott è sempre stata un serio problema nella sua carriera. Il recente cartellino rosso, con annessa squalifica di tre settimane, è risultato determinante nella storica sconfitta della Nuova Zelanda contro l’Australia.
Jordie
Il minore dei fratelli Barrett è da un paio d’anni in rampa di lancio per diventare un intoccabile del quindici neozelandese. Il suo ruolo ideale è quello di estremo, ma vista la concorrenza di Ben Smith ha spesso giocato da ala, rivelandosi un ottimo utility back. Con ogni probabilità, dopo la Coppa del Mondo diventerà il titolare della maglia numero 15 e visti i suoi 22 anni avrà tutto il tempo per superare i settanta caps ed entrare tra i grandi della storia. In Giappone il suo ruolo principale sarà però quello di ala, soprattutto in quei frangenti di partita in cui verrà schierato Beauden da estremo e Richie Mo’unga da apertura. Ora spetta proprio a Jordie fare il salto di qualità.
L’appuntamento è fissato alla Rugby World Cup 2019 in Giappone, dove vedremo all’opera i fratelli Barrett!
E Kane?
Uno strano scherzo del destino ha impedito che a vestire la maglia nera si trovassero addirittura un quarto Barrett. Infatti, Kane Barrett si è ritirato prematuramente all’età di 24 anni, dopo aver visto che la sua carriera stentava a decollare prima a Taranaki e poi ai Blues.
Federico Smania