Sono stati azzerati dal governo Meloni i 350 milioni destinati al fondo per la disabilità. Tale ammontare è stato reindirizzato nel decreto Anticipi, in vigore da giovedì scorso, con lo scopo di sanare la voragine da 15 miliardi del Superbonus.
Anna Ascani, deputata del Partito Democratico, accusa l’attuale governo in carica di aver “rubato” i fondi per la disabilità, reindirizzandoli per colmare le lacune economiche del Superbonus.
Non si è fatta attendere la risposta della ministra per le Disabilità, la leghista Alessandra Locatelli, la quale, attraverso un post pubblicato su Facebook, sottolinea che il governo non ha acconsentito a “nessun taglio di risorse alla disabilità”.
Infatti, quest’ultima ci tiene a sottolineare che la manovra ha approvato solamente uno “slittamento di risorse” che erano previste in una legge delega, non ancora entrata in vigore.
Le misure di tipo economico e fiscale previste dal decreto “Anticipi”
L’ufficializzazione del “decreto Anticipi” risale allo scorso 18 ottobre, quando è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Questo decreto-legge introduce nuove e urgenti misure economico-fiscali:
- La ricezione di un conguaglio per i pensionati, a partire da dicembre, per far fronte all’aumento dell’inflazione;
- La concessione della possibilità di pagare in cinque rate (solo per l’anno corrente) il secondo acconto dell’Irpef alle partite Iva con ricavi fino a 170 mila euro.
- Un aumento di 15 miliardi di euro per il 2023 messi a disposizione per il fondo destinato al Superbonus.
Questa decisone indica 15 fonti di finanziamento dalle quali il governo ha deciso di prendere le risorse per riuscire a colmare le spese di tale decreto.
Infatti, risulta esserci elencata anche la riduzione di 350 milioni di euro che spetterebbero al “Fondo per le politiche in favore delle persone con disabilità”. (art.23, comma 7, lettera I)
Cosa s’intende per “Fondo per le politiche in favore delle persone con disabilità”
Il “Fondo per le politiche in favore delle persone con disabilità” è stato creato alla fine del 2019 dal secondo governo Conte. Tale decisione fu accolta dal Movimento 5 Stelle, da Italia Viva, dal Partito Democratico e da Liberi e Uguali.
Con la legge di bilancio del 2020 a questo fondo, gestito dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, spettavano 29 milioni di euro nel 2020, 200 milioni di euro per il 2021 e 300 milioni di euro l’anno previsti dal 2022 e per gli anni a seguire.
La legge di Bilancio prevedeva che tale ammontare sarebbe dovuto servire per finanziare gli interventi di “sistemazione delle politiche di sostegno alla disabilità” e per fare ciò, dovevano essere approvati “appositi provvedimenti normativi”.
Ad oggi, i 350 milioni previsti e messi a disposizione per i fondi della disabilità non risultano essere spesi. E’ questo il motivo principale usato dal governo per giustificare la scelta di reindirizzarli per le coperture economiche previste dal decreto “Anticipi”.
Le dichiarazioni della ministra Locatelli: “I fondi per la disabilità torneranno entro il 2025”
In un’intervista rilasciata all’ HuffPost, la ministra Locatelli dichiara che i decreti attuativi non risultano ancora essere approvati. Spera, però, di riuscire a portarli al Consiglio dei ministri entro la fine di questo mese.
Inoltre, promette l’approvazione di queste norme entro la primavera del 2024, in modo tale da farle entrare in vigore dal primo gennaio 2025. Infatti, ha dichiarato:
«È per questo che oggi quelle risorse le possiamo dare al Ministero dell’Economia per altri bisogni più immediati. Ci verranno riconsegnate entro il 2025».
Le accuse dell’opposizione contro la decisione di “scippare” i fondi per la disabilità a favore del Superbonus
Le opposizioni non si trovano d’accordo con quanto affermato dalla ministra Locatelli e il Partito Democratico denuncia:
“La destra con una mano regala ai ricchi togliendo i Btp dall’Isee mentre con l’altra tolgono a poveri e disabili”
Perché è vero che il governo Meloni ha preso la decisione di utilizzare i 350 milioni del “Fondo per le politiche in favore delle persone con disabilità” per coprire le necessità economiche previste dal decreto “Anticipi”. E che attualmente tali risorse non erano state utilizzate per l’attuale mancanza dell’approvazione dei decreti legislativi necessari per la legge delega sulla disabilità.
Ma, nonostante ciò, rimane il dubbio, sull’effettiva restituzione che dipenderà solamente dall’avanzamento dell’approvazione dei decreti sopra citati.
Andrea Montini