Dopo il Decreto rilancio, con cui Teresa Bellanova ha annunciato alcune procedure di regolarizzazione rivolte ai braccianti agricoli, in molti sono rimasti insoddisfatti. Per accedere a questa regolarizzazione, i braccianti necessiteranno della collaborazione del proprio datore di lavoro. Inoltre solo i lavoratori con permesso di soggiorno scaduto dopo l’ottobre 2019 potranno accedere alla procedura. Le successive contestazioni non hanno coinvolto il solo meccanismo previsto dal decreto, ma anche, a livello comunicativo, la modalità con cui il discorso sul caporalato è stato trattato dalla politica italiana. I migranti che raccolgono la nostra frutta e verdura infatti continuano ad essere visti solo per la loro utilità.
Per questo motivo, Aboubakar Soumahoro, bracciante e sindacalista USB, ha lanciato uno sciopero al grido di “io non sono invisibile”. Quanto accaduto ha suscitato un notevole interesse per tutta la stampa italiana, inoltre, non sono mancati sostegno, e altri sit-in per manifestare solidarietà verso i migranti.
Purtroppo, oggi si è scoperto che in questa vicenda, il nostro Paese ha perso un’altra possibilità per dimostrare di essere tra quelli più moderni e umani. Lo si scopre grazie dall’Unione Sindacale di Base, che denuncia pesanti minacce, pubblicate sul gruppo facebook “Matteo Salvini e Giorgia Meloni per una Italia sicura e stabile”, contro il loro dirigente sindacale Aboubakar Soumahoro, da sempre impegnato contro il razzismo e nella denuncia delle condizioni schiavistiche in cui sono costretti a lavorare centinaia di migliaia di braccianti italiani e immigrati nelle campagne del nostro paese, senza differenze tra nord e sud.
Le minacce comparse su questo gruppo facebook testimoniano l’arroganza e l’idiozia dei razzisti, dei fascisti e dei sovranisti d’accatto. A questi beceri trogloditi si risponderà nei modi e nei termini dovuti con le mobilitazioni di massa antirazziste e antifasciste.