I falsi invalidi, “automiracolati” sporadici, sono esseri umani che si ammalano e miracolano a seconda delle necessità, le loro. Quindi all’improvviso diventano cechi, zoppi, sordi, paralitici, la demenza li colpisce. E poi, nello stesso modo, guariscono. Un ceco guarda se arrivano macchine prima di attraversare la strada, un paralitico corre, va in bici, le più eleganti decidono di indossare un bel paio di scarpe con i tacchi e andare a fare la spesa, il tutto con i propri piedi e le proprie gambe. I falsi invalidi non si accontentano dell’assegno mensile (spetta ai mutilati e invalidi civili di età compresa tra i diciotto e i sessantacinque anni, nei cui confronti, in sede di visita medica presso la competente commissione sanitaria, sia stata riconosciuta una riduzione della capacità lavorativa in misura non inferiore al 74% , che siano senza lavoro), loro aspirano all’indennità di accompagnamento (spetta agli invalidi civili totali che per affezioni fisiche o psichiche si trovino anche nella impossibilità di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore o, non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita, abbisognino di una assistenza continua). In fondo, se si decide di fare qualcosa meglio farla come si deve. Certo che prima di arrivare all’ASL, gli automiracolati sporadici, sono assecondati da un certo numero di medici, consapevoli o inconsapevoli (?): neurologi, fisiatri, oculisti, otorini e chi più ne ha più ne metta. Anche perché, per chi non lo sapesse, quando si presenta la richiesta all’INPS per il riconoscimento dell’invalidità e si viene chiamati per la visita, la documentazione medica non può essere il risultato di visite mediche private, ma effettuate all’interno di strutture pubbliche.
Proprio per l’aumento di questi miracoli è diventato difficile per un vero disabile ottenere la percentuale di invalidità che gli spetta. Il vero invalido passa per una infinità di visite mediche, e quei soldi li userebbe per abbattere le barriere architettoniche nella propria casa, li spenderebbe in fisioterapia, in cure non sovvenzionate, per pagare qualcuno che se ne possa prendere cura quando non possono i propri cari. Li userebbe anche per avere una vita più normale, quindi. Solo qualcuno che non conosce la mortificazione di essere visitato da dottori che non ti guardano neanche in faccia, solo chi non conosce la disperazione e la paura, può fingersi malato.
La maggior parte di falsi invalidi sono dipendenti pubblici che vogliono la pensione anticipata e qualche euro in tasca in più, che possono permettersi comunque di pagare mazzete. Per esempio: il 17 settembre 2015 è stato arrestato dai carabinieri di Torino, Enrico Maggiore, presidente della commissione di verifica del Piemonte, ufficio del ministero dell’economia, che valuta i casi di invalidità. Aveva appena intascato duemila euro nascosti nell’incarto di un panino, soldi dati da Enrico Quaglia, dentista a cui si rivolgevano gli aspiranti falsi invalidi. Evidentemente con questi soldi sono stati regalati molti panini “ripieni” ad altrettanti medici compiacenti.
Carissimi “automiracolati” sporadici, credo proprio che io e moltissimi altri invalidi, vi daremmo gratuitamente le nostre malattie, la nostra disabilità, e state sereni perchè l’indennità di accompagnamento l’otterreste senza problemi: avete l’aggravante dell’idiozia.
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