Dopo che nelle scorse settimane la moda è stata scossa dallo scandalo legato alle molestie sessuali, a causa di grandi nomi quali Mario Testino, Bruce Weber, Patrick Demarchelier, lo stilista Karl Templer e Paul Marciano, co-fondatore del marchio Guess, accusato dalla modella Kate Upton; anche le modelle iniziano a mobilitarsi contro questi abusi ed è così che è nata Humans of Fashion Foundation.
Cos’è Humans of Fashion Foundation
Humans of Fashion Foundation è una ONG fondata dalla modella Kristina Romanova e dall’avvocatessa Antoniette Costa, il cui scopo è quello di combattere le molestie e gli abusi sessuali nella moda, per difendere modelle e modelli.
La presentazione di Humans of Fashion è avvenuta a inizio febbraio a New York, che sarà la sede principale della ONG e poi in Italia due giorni fa, il 22 febbraio, nel corso della Milano Fashion Week, presso la Palazzina Appiani dell’Arena Civica. Le due fondatrici hanno spiegato:
«abbiamo lanciato Humans of Fashion lo scorso autunno con un riscontro molto positivo e ora eccoci qui, nella capitale della moda. Il nostro sogno? Far diventare la Fondazione una realtà internazionale».
In sostanza, è una piattaforma attraverso la quale vengono diffusi consigli e tramite essa le vittime di molestie e abusi possono contattare dei consulenti e professionisti in grado di supportarli, tutto ciò avviene con una app per smartphone.
Questa piattaforoma sarà lanciata da marzo 2018 negli USA e poi arriverà in Italia. Fa parte della ONG un Advisory Board costituito da Susan Scafidi e Fashion Law Institute, Doreen Small, Paul Schindler, Panache Desai, Virginia Young e Sara Goore Reeves.
Com’è nata Humans of Fashion
Le due fondatrici si conoscono da sei anni e, visti i continui casi di molestie denunciati all’interno dell’industria della moda, hanno dato vita a questo progetto, così illustrato da Antoniette Costa:
«Humans of Fashion è nata per mettere in contatto tutti i professionisti del fashion che necessitano di un supporto in quanto vittime di scorrettezze o vere e proprie violenze nel loro ambito di lavoro. Li aiutiamo a rompere il silenzio e forniamo loro la consulenza gratuita di una serie di professionisti, in primis avvocati e psicologi ma non solo. Il nostro è anche un ruolo educativo e per questo abbiamo creato l’hashtag #hofacademy».
Dal canto suo, Kristina Romanova spiega di aver vissuto in prima persona delle difficoltà durante la sua carriera:
«Ho iniziato a 16 anni a fare la modella, sperimentando sulla mia pelle quanto sia difficile tutelarsi da sole anche perché si tratta di un lavoro sui generis, molto frammentato e individualista, in cui ci si sposta di frequente e non si mettono radici. Non è, in altri termini, il posto fisso nella grande azienda, dove puoi rivolgerti all’ufficio delle risorse umane in caso di problemi».
L’esperienza vissuta l’ha spinta a darsi da fare e ad impegnarsi assieme alla sua amica e socia. Insomma, non solo il mondo del cinema con le attrici e le campagne MeToo e Time’s Up, adesso anche l’industria della moda ha il suo movimento antimolestie e antiabusi sessuali. Potranno queste iniziative essere davvero efficaci nella lotta per i diritti e la tutela delle donne? È comunque un inizio ed è importante che ci siano persone in mobilitazione per queste giuste cause.
Carmen Morello