House of One è il simbolico nome scelto per il primo progetto architettonico che unirà le tre grandi religioni monoteiste. Si tratta di un luogo di culto unico che ospiterà simultaneamente la funzione religiosa cattolica, musulmana ed ebraica. L’idea nata già nel 2009 prenderà ufficialmente vita proprio nel pieno della pandemia, e proprio nella città simbolica di Berlino. Un invito a superare i periodi più bui della storia attraverso l’unione. Significativa anche la sua edificazione proprio a Berlino. Città un tempo vittima di profondi conflitti e testimone di orribili violenze, ora elemento centrale di dialogo ed unione.
House of One: la prima pietra posta su una piazza storica
Il progetto è stato subito accolto da varie associazioni ed enti statali e privati. Adesso si ha una data: il 14 Aprile. Sarà il giorno in cui la prima simbolica pietra verrà posta sul luogo che accoglierà la struttura. La Casa sorgerà nell’antica piazza di Petriplatz, un tempo centro della città medievale. Al suo centro sorgeva una chiesa tardo-romanica che durante la guerra fu trasformata in quartier generale delle SS subendo notevoli danni. Bombardata e poi distrutta negli anni ‘60, la chiesa sarà adesso ripristinata per una più ampia funzione: una Casa di preghiera e di studio che coinvolgerà i più piccoli per insegnare amore e tolleranza. Sono stati il rabbino Tovia Ben-Chorin, l’imam Kadir Sanci e il pastore Gregor Hohberg, le prime autorità religiose ad aderire sollecitatamente al progetto, e per questo ribattezzati il “trio della tolleranza”.
Una collaborazione con l’Italia
La Fondazione HouseofOne ha già iniziato il suo lavoro e sta avviando eventi e collaborazioni con progetti partner in tutto il mondo. La costruzione dell’edificio è stata affidata nel 2012 allo studio Kuehn Malvezzi, coinvolgendo attivamente l’architetta italiana Simona Malvezzi. La struttura sarà alta 40 metri e al centro ospiterà una piazza comune a tutti i fedeli, predisposta ad accogliere fino a 380 persone. Una biblioteca fornirà occasione di dialogo sulle diverse confessioni e visioni del Divino. Il luogo di comunione sarà sovrastato da una cupola centrale. Ai lati della piazza si snoderanno le tre sale pensate appositamente alle tre funzioni religiose. La moschea sarà orientata verso la Mecca, la Sinagoga verso Gerusalemme, ed entrambe saranno dotate di spazi dedicati alle donne. Elemento comune a tutte le sale è la luce, simbolo interreligioso ricavato attraverso tagli di diverso tipo nelle pareti in klinker giallo. Il dialogo tra le religioni e la reciproca comprensione è la chiave per una convivenza pacifica sulla terra. Il progetto sarà più avanti ampliato ad altre fedi.
Elena Marullo