Chi ha assistito all’evento di presentazione dei nuovi Google Pixel 2 e Pixel 2 XL (evento noto come Made by Google) sa che l’evento è stato ricco di novità e che sono stati tanti i prodotti presentati. Tra questi prodotti, ce n’è stato uno che sembra aver avuto qualche problemino. Stiamo parlando di Google Home Mini, il mini-speaker di Google – dato in omaggio (tra l’altro) – a chi preordinava un Pixel 2 o un Pixel 2 XL.
Home Mini è una spia digitale?
Il motivo per cui si parla di Home Mini è il fatto che, una volta attivato, rimaneva perennemente in stato di registrazione, inviando dunque una mole incredibile di dati a Google, con buona pace della privacy degli utenti. Ad accorgersi di questo problema è stato Artem Russakovskii, fondatore di AndroidPolice. Dopo aver speso 49 dollari per acquistare Home Mini, il buon Artem piazza lo speaker in bagno. I giorni passano e niente di strano sembra accadere, fin quando Home Mini inizia a comportarsi in modo strano. Si attivava tantissime volte al giorno, ascoltando persino i programmi TV e cercando di “rispondere” (solitamente con “Non ho capito.”).
Tutto è bene ciò che finisce bene
Artem contatta dunque Google, che rimane sorpresa da questo tipo di problema. In ogni caso, Google si dà da fare e ricontatta Russakovskii spiegandogli che sembrerebbe che un piccolo numero di Home Mini sembra avere problemi software che causano un comportamento anomalo del pannello touch, ma che un aggiornamento del software era già in diffusione per risolvere il problema.
Qual era il problema?
Home Mini dispone di un metodo di attivazione basato su una pressione prolungata del pannello touch che evita all’utente di usare la hotword (la parola usata per attivare il dispositivo, cioè “Ok, Google” o “Hey, Google”). Tuttavia, alcuni speaker difettosi registravano dei tocchi “fantasma”. L’aggiornamento rilasciato da Google disattiva questa modalità, in modo che tutte le pressioni prolungate (reali o meno) vengano ignorate.
E il mio speaker?
Google ha aggiornato la pagina di supporto del dispositivo, affermando che il bug riguarda solo i dispositivi distribuiti in occasione dell’evento Made by Google, assicurando che gli speaker dei preordini sono perfettamente funzionanti. Quindi potete stare tranquilli: il vostro speaker funzionerà a dovere. Ah, già: voi nemmeno lo avete questo speaker, perché attualmente Home Mini non è disponibile in Italia, per cui il problema si risolve da sé. E voi? Che rapporto avete con questi smart speaker? Ne vorreste uno o siete preoccupati per la vostra privacy? Fatecelo sapere con un commento.
Davide Camarda