Scienza e religione convergono sul potere del pensiero, anche in relazione alla felicità: il nostro potere decisionale è in grado di influenzare l’ambiente circostante e ben di poco ci scostiamo nelle interpretazioni di tale concetto.
Luis Calle è da molti definito come uno “sciamano”, anche se preferisce definirsi Terrapeuta, per la sua connessione alla Terra (pachamama). E’ un operatore di Sanergia e studia da molto tempo come espandere la coscienza e sviluppare un pensiero efficace e diretto.
Nato in Argentina, vive da anni ad Ibiza, in Spagna. Viaggia moltissimo ed il suo lavoro e i suoi insegnamenti riguardano le terapie regressive, la connessione e la pulizia astrale e le cerimonie sciamaniche, compreso l’insegnamento iniziatico. Il credo che porta avanti deriva dai Sacerdoti dell’antico popolo Q’uero nelle Ande Peruviane e ciò che si è prefissato è di divulgare questo loro sapere.
Seppur ascoltati con orecchio critico e scientifico, i ragionamenti di Luis sanno essere davvero illuminanti, se presi quali analisi di se stessi e delle proprie capacità. Le sue conferenze, che tiene spesso anche in Italia, indirizzano a una presa di coscienza personale, al raggiungimento di quella che chiamiamo comunemente felicità, nonché a un ritrovamento connettivo con l’ambiente circostante, che tendiamo spesso a dimenticare.
Ultima Voce lo ha intervistato, per capire il suo pensiero su alcuni dei grandi temi che attanagliano da sempre l’animo mano. Una piccola riflessione su quello che siamo e potremmo essere.
Prima di tutto: cos’è uno sciamano?
Preferisco definirmi un “terrapeuta”, “colui che cammina sulla terra”, più che uno sciamano. Molti danno per scontata la Terra, il pianeta in cui vivono. Non lo pensano come un organismo, ma come una semplice fonte di nutrimento da sfruttare costantemente. Eppure, proprio in base a questo concetto, ne siamo dipendenti: la Terra è un unico organismo, la base della nostra sopravvivenza. Quello che faccio è di guidare le persone nella ripresa di coscienza, nel loro contatto con la madre Terra. A riconnettersi con quell’organismo primordiale che ci permettere di vivere.
Trasformo le strutture, le convenzioni e le convinzioni mentali che non ci permettono di ragionare con la nostra testa e di essere liberi.
Come definisci tu, la libertà?
La libertà è ragionare con i propri schemi, le proprie regole… anche se questi possono essere reputati “sbagliati”. Siamo come computer pre-impostati e necessitiamo di resettarci per poter comprendere la verità. Ci hanno inculcato idee e concetti standardizzati. Bisogna prendere coscienza di noi stessi e dell’universo in cui viviamo. Possiamo essere creatori coscienti della nostra realtà e questa è libertà: le cose non sono come ce le hanno insegnate, perché possiamo modificare le circostanze. Solo liberandoci dalle catene mentali possiamo essere liberi.
Esistono scelte, dunque, giuste e scelte sbagliate?
Certo che esistono, ma non nel senso che viene spesso attribuito a questi aggettivi. Chi sono io per giudicare se qualcosa che hai fatto è male o bene? Nessuno. Quello che per te è terribile, per un altro può essere normalità. Esistono per quello che senti e realizzi, per quello che va verso i tuoi pensieri: se compi qualcosa di sbagliato per te… ecco quella è una scelta sbagliata.
Quando hai piena consapevolezza della realtà, non senti il bisogno di fare qualcosa contro di te o gli altri. Noi sottovalutiamo e reprimiamo i sentimenti che proviamo: pensa alla rabbia, che è giudicata come negativa. E invece è l’espressione di qualcosa dentro di noi. Va analizzata, non repressa.
Ed un destino, invece, secondo te?
Il destino esiste nel momento in cui non abbiamo coscienza. Quando prendiamo in mano noi stessi e eliminiamo i blocchi e gli schemi, ecco che la scelta è libera e possiamo creare noi il nostro destino. Se invece ci lasciamo “guidare” dalle impostazioni che abbiamo, sono quelle a decidere e le conseguenze non sono modificabili.
Abbiamo un’anima?
Beh, prima bisognerebbe definire cos’è un’anima. Per te può essere uno spirito, per me un concetto diverso… e così via. Dovremmo prima individuare una definizione comune per poterci capire e non è facile: anche perché v’è poca conoscenza di quello che “non si vede”. Certo, esiste l’energia, che compone anche il nostro corpo fisico e questo è solo uno dei mezzi che ci possono permettere di capire e imparare, nonché comunicare. Andiamo al di là di questo, perché questa nostra esistenza sulla terra, ora, è solo un passaggio.
Cos’è la felicità?
La felicità è il “come” costruiamo il cammino verso la libertà. La consapevolezza di ciò che stiamo facendo e di ciò che siamo ci rende felici. Non ci insegnano ad ascoltarci e ad ascoltare intorno a noi. La libertà di pensiero e di ottenere ciò che vogliamo, nel profondo. Lo si può fare: possiamo prendere le redini di noi stessi.
Luis ha una pagina Facebook, nella quale condivide gli eventi in programma: Verso L’Universo Diverso.