Proprio ieri la Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha dichiarato con una sentenza che l’uso di immagini religiose nelle pubblicità non è vietato, ma è anzi da considerare legittimo. Con questa scelta storica ha condannato la Lituania ad un risarcimento nei confronti di Sekmadienis, marchio di abbigliamento, accusato di “offesa alla pubblica morale” dall’Autorità statale di protezione dei diritti dei consumatori. Il motivo risiedeva in una pubblicità raffigurante un uomo tatuato e una donna, entrambi con l’aureola, corredati da scritte come: “Gesù, che pantaloni!“, “Cara Maria, che vestito!” e “Gesù e Maria, cosa indossate!”. Insomma, viva la libertà d’espressione anche nell’ambito della moda.
Il caso H&M
Evidentemente, questa libertà d’espressione non è però concessa ad H&M, nota azienda di moda svedese che di recente è stata al centro di dure polemiche per una campagna pubblicitaria. Difatti, alcune settimane fa (per la precisione l’8 gennaio), aveva creato molto scalpore la foto di un modello bambino di colore che indossava una felpa verde, con sopra stampata la scritta: “The coolest monkey in the jungle“ (“La scimmia più bella della giungla“). Dappertutto erano giunte le critiche e le accuse di razzismo contro il famoso brand, al punto che si è visto costretto a ritirare dal commercio la suddetta felpa; facendo mea culpa.
Ma ora H&M sembra esserci ricascato di nuovo: ieri è stato annunciato il ritiro di un altro articolo dal suo sito di e-commerce. Questa volta, a finire nel mirino dei critici, sono stati un paio di calzini per bambino. La loro colpa? La stampa che ricorda il termine “Allah”, scritta in caratteri arabi; ad insorgere sono stati i clienti di fede islamica. E, anche in questo caso, H&M si è vista costretta a ritirare un altro prodotto dal mercato, porgendo le proprie scuse al mondo islamico.
Un momento delicato
Non si capisce se quelle di H&M siano delle gaffe, delle sviste o delle scelte volute per far parlare del marchio e promuoverlo, nonostante le critiche. Ma una cosa è sicura: questo è un momento molto delicato e bisogna prestare la massima attenzione nei confronti di temi come l’immigrazione e la religione musulmana. I casi di razzismo sono purtroppo sempre all’ordine del giorno e anche l’intolleranza contro l’Islam è un tema scottante. Libertà d’espressione sì, ma sempre nel rispetto dell’altro.
Carmen Morello