Hina di origini pakistane, aveva 20 anni e voleva semplicemente vivere la sua vita. Come tutte le ragazze di quella età, Hina, che viveva a Brescia con la sua famiglia, sognava di poter essere libera di amare, lavorare, studiare. Il suo omicidio, per mano del padre e di alcuni parenti complici, risale al 2006. Ma ancora oggi la ragazza non trova pace perché il fratello ha rimosso la foto sulla sua lapide. La colpa di Hina, in questo caso, era di indossare una canottiera.
Storia di un omicidio premeditato
Un accanimento incredibile quello della famiglia contro quella figlia, che aveva trovato lavoro a Brescia in una pizzeria e un fidanzato italiano, che aveva, secondo i loro criteri, ‘disonorato’ la famiglia. Per questo la ragazza fu attirata, 12 anni fa, nella casa paterna con la scusa di incontrare un parente in visita.
Ad attenderla, invece, un vero e proprio plotone di esecuzione. Il padre la accoltellò brutalmente con 20 colpi. Infine la ragazza venne sgozzata e il suo corpo sepolto nell’orto di casa. In quel periodo la madre Bushra Begun (46enne) e gli altri cinque tra fratelli e sorelle erano in vacanza in Pakistan.
Il ritrovamento del corpo di Hina nel 2006
Il fidanzato italiano andò a cercarla nella casa paterna, dopo aver tentato, invano, di mettersi in contatto con lei. E proprio lì, nell’orto si accorse di una ‘sepoltura fresca’. Hina era morta per mano della sua stessa famiglia. ma anche dopo la sua morte, i contrasti non terminarono. Il fidanzato voleva fosse sepolta in Italia mentre la famiglia tentò di far riportare la salma della giovane in Pakistan. Infine Hina venne inumata nel Cimitero di Brescia secondo il rito islamico. Eppure Suleman, uno dei suoi fratelli che ha 26 anni e che al momento del delitto si trovava in Pakistan con la madre, questa estate ha deciso di togliere la foto dalla sua lapide. Non importa se sono passati 12 anni, non importa se la sorella è morta per mano del padre e di altri parenti: le colpe sono ancora una volta sue. Il ragazzo ha ‘promesso’ di cercare un’ immagine più appropriata da sostituire a quella rimossa.
“Ne metterò un’altra”, ha dichiarato. Peccato che a Hina un’altra vita non sarà concessa.
Marta Migliardi