Cosa succede quando Klimt, Mucha e De Lempicka, incontrano le modelle di oggi?
Helena Lam, pittrice canadese, di origine cinese, si ispira ai soggetti dell’Art Déco per i suoi quadri: donne ritratte in cornici da cartolina, vestite anni venti e nello sfondo elementi che richiamano il periodo antecedente le due guerre: La Belle Époque.
Helena Lam non prende solo spunto dall’Art Déco: lei la riproduce, aggiungendole il suo tocco. I suoi quadri non sono altro che allegri, vividi e deliziosi oggetti per arredamento.
Questi quadri non racchiudono solo un’epoca ben definita grazie a riferimenti “storici” quali ritratti di monumenti o di autovetture appartenenti a quel periodo, come ad indicarci precisamente in quale punto della linea del tempo soffermarci; i suoi quadri ripropongono moltissimi elementi caratterizzanti altri grandi artisti della storia prima e durante le due guerre. Ci sono fondali di mosaici rotondi e triangolari che non possono che richiamare Gustave Klimt: si stagliano sullo sfondo con colori oro, rosso e blu elevando la modella a figura surreale.
E poi loro, queste donne: così pallide, così sottili, così anni venti da riportarci a lei: Tamara De Lempicka. A differenza, però, delle intense e seducenti modelle di quest’ultima, queste di Lam sembrano bamboline di porcellana.
Forse è questo dettaglio che taglia i ponti con i primi del Novecento e ci conduce ai giorni nostri, voltando le spalle ai poster dell’Art Déco e perché no, alla concezione della donna: queste bambole, soavi sì, belle anche, ma tutte con la stessa espressione, sono delineate con un tratto fumettistico che le rende come sovrapposte in un collage.
Gustave Klimt ha sempre caricato la figura della donna di simboli, per le sue allegorie ha scelto sempre delle modelle, indagando la percezione della donna come soggetto di insidiosa perversione ed elevatissima purezza, in un periodo, quello di fine ottocento e inizi del novecento, in cui la donna era concepita solo in chiave del mito della femme fatale. Alphonse Mucha, il Maestro dell’Art Déco per eccellenza, ha sempre creato cornici floreali e di elementi liberty proprio per mettere in risalto l’elemento naturale più affascinante di tutti: la bellezza femminile. Soggetti di rappresentazioni eleganti, dunque, che in certi casi diventano un tutt’uno con il paesaggio, unendosi nel colore, nella luce e nell’immagine di sé agli occhi del mondo industriale.
Queste donne invece -sarà per il contorno nero-, sono proprio come le vedete: belle, colorate, perfette modelle da vetrina, eleganti cartoon da esposizione.
E noi così le prendiamo: con pochi simboli da indagare e molta frivola superficie, ché anche questo serve per dare spensierato colore alle proprie giornate. Un po’ di fronzoli e tocchi di colore per decorare le pieghe della quotidianità.
Gea Di Bella