Con 12 mila anni di storia, Hasankeyf è uno dei più antichi insediamenti umani e ha visto il passaggio di oltre venti culture diverse. Un patrimonio storico di inestimabile valore che sarà distrutto dall’acqua per sempre.
Il destino di Hasankeyf, tuttora abitata, è quello di finire inondata dall’acqua. Il governo ha deciso di costruire una diga sul fiume Tigri il cui bacino idrico si trova proprio sopra la città. Questo inizierà a riempirsi rendendola inabitabile. Infatti, la città dovrà essere evacuata e 6.700 persone, in gran parte di etnia curda, perderanno la propria casa. Molti di loro non possiedono un titolo di proprietà, di conseguenza non riceveranno neppure un indennizzo.
Il progetto della diga
L’idea di costruire una diga sul fiume Tigri risale agli anni ’50, tuttavia i lavori per costruirla sono stati iniziati solo nel 2006. Un progetto mastodontico che fa parte del GAP, un piano per lo sviluppo dell’Anatolia sudorientale, dove gli abitanti vivono in condizioni di arretratezza e maggiore disagio rispetto al resto della Turchia. Il progetto è stato finanziato anche con l’appoggio di istituti di credito europei. Per questo motivo, nel 2009 sono state organizzate campagne di sensibilizzazione erano volte proprio a mettere in luce la rilevanza della città di Hasankeyf dal punto di vista storico e culturale.
A maggio di quest’anno le associazioni di tutto il mondo si sono nuovamente mobilitate in difesa della città antica e oltre 100 istituzioni ambientaliste hanno firmato l’appello “Non è troppo tardi per salvare Hasankeyf”, sostenendo che la città possiede 9 dei 10 requisiti UNESCO perché venga considerata patrimonio dell’umanità. Tuttavia, ad oggi questo piccolo tesoro continua ad essere lentamente ma inesorabilmente ricoperto d’acqua e ben presto non ci sarà nulla da salvare.
La storia di Hasankeyf
Nonostante i tentativi da parte della comunità internazionale di far desistere il governo turco dal portare a termine il progetto, non c’è stato verso di fermare i lavori. Sebbene almeno le autorità si siano impegnate per trasferire i monumenti più importanti in luoghi più sicuri. Tra questi, la tomba di Zeynel Bey (XV secolo), unico reperto finora conosciuto della tribù di Ak Koyunlu, la quale popolava gran parte del territorio dell’Europa Orientale e dell’Asia occidentale prima di essere sconfitta dai turchi ottomani. Ma la storia della città ebbe inizio ben prima del XV secolo. Infatti, nella valle sono presenti resti addirittura risalenti al neolitico.
Ciò che sappiamo con certezza è che il primo insediamento umano stabile ebbe luogo all’epoca degli Antichi Romani, che qui costruirono la fortezza di Cephe. La quale cambiò nome in fortezza di Kiphas sotto l’impero bizantino. Nel 600 a.C. gli arabi la conquistarono e la ribattezzarono con il nome di Hisn Kayf. Rimase sotto il loro dominio fino al dodicesimo secolo, quando se ne impadronirono i turchi, in particolare la dinastia degli Artuqidi. Successivamente fu espugnata dagli Ayyubidi, una dinastia curdo-ottomana fondata dal condottiero Saladino. Entrambe le popolazioni contribuirono alla costruzione del ponte, e di due palazzi, uno grande e uno piccolo. Inoltre i curdi fecero costruire diverse moschee.
Nel 1260 poi arrivarono i mongoli a saccheggiare la città e se ne impadronirono. Infine, gli ottomani la riconquistarono nel 1515 e ad oggi è sotto il governo turco. La città può vantare ben 11 siti archeologici di enorme valore storico e culturale.
Betty Mammucari