Harry Styles: la risposta della star alla mascolinità tossica

Harry Styles

Harry Styles risponde alla toxic masculinity con ironia.

Dopo la pubblicazione di un servizio fotografico a cura di Vogue in cui il cantante Harry Styles indossa un abito convenzionalmente femminile, l’attivista conservatrice americana Candace Owens ha definito l’abbigliamento dell’artista “poco mascolino“, sottolineando, inoltre, che “una società senza uomini forti  non può sopravvivere” e ha lanciato l’hashtag #bringbackmanlyman, un appello per riportare indietro gli uomini virili.

La risposta di Harry Styles

La celebrità ha risposto con prontezza all’appello della Owens, pubblicando una foto che riproponeva il suo stesso hashtag, certamente con tono sarcastico.

Il tweet ha dato il via ad un vero e proprio movimento contro la mascolinità tossica. Sui social sono comparsi video e foto di ragazzi che rompevano i canoni imposti dalla società che decide chi può indossare cosa. Lo stesso Harry ha affermato:

Penso che se indossi qualcosa con cui ti senti a tuo agio, è come se avessi un outfit da supereroe” , e ancora “Ogni volta che alzi delle barriere nella tua vita, stai solamente limitando stesso.

Secondo la star, bisogna giocare con i vestiti, senza lasciarsi influenzare da regole che dettano quali sono gli indumenti da donna e quali da uomo.

L’appoggio di Billy Porter

A supporto di Harry Styles, Billy Porter, attivista, attore e cantante americano, ha ricordato che, in passato le donne non potevano indossare i pantaloni. Oggi, però, la società ha compreso che anche un paio di jeans può essere femminile. Inoltre, una donna che indossa i pantaloni, è vista come indipendente e libera dal peso del patriarcato. Allora perché quando un uomo mette un vestito è definito “disgustoso”? Porter ha finito il suo discorso con la frase: “Sono un uomo e se voglio indossare un vestito, indosserò un vestito.”

La risposta della Owens




Dopo lo scalpore destato, Candace Owens ha pensato bene di rispondere alle provocazioni gettando benzina sul fuoco. Su twitter si legge un suo post che recita così: “Le donne che si rendono oggetti aprendo le loro gambe per il mondo, sono etichettate come coraggiose. Gli uomini in abiti da sera e da ragazzina sono idolatrati. Hollywood non è più un luogo di diversità, ma di perversione. Parlo per le persone che non supportano la perversione”. 

Sebbene il cantante abbia aperto la strada al movimento gender fluid, pare che ci sia ancora molto lavoro da fare. Il concetto non è apprezzato da tutti, in alcuni causa disgusto, persino terrore. Di cosa, poi?

Per fortuna, il futuro della moda si prospetta libero da stereotipi di genere e ci si augura che a tutti sarà concesso di poter indossare gli abiti con cui si sente a proprio agio. Solo così sarà possibile rispettare la libertà di espressione di ognuno.

Mariachiara Giorgia Grosso

Exit mobile version