Non sempre il valore di un artista viene compreso subito. Anzi, la maggior parte delle volte, il pubblico sembra addirittura rifiutare alcune opere destinate ad essere, a distanza di anni, riconosciute come veri e propri capolavori. Ne è un esempio Van Gogh, pittore olandese mal visto dai suoi contemporanei che donò all’umanità alcuni dei dipinti più belli della storia. Per non parlare di Edgar Allan Poe, poeta e scrittore che solo i posteriori riuscirono ad apprezzare, studiare e amare. Storie tristi e frustranti che purtroppo continuano a ripetersi anche ai giorni nostri, come dimostra la storia di Hamid Sahari.
Il giovane artista iraniano, che negli ultimi tre anni ci ha regalato alcune delle più belle vignette sul calcio, ha infatti dovuto appendere gli “scarpini al chiodo”. Un paio di mesi fa, il nostro giornale aveva avuto il piacere di intervistare Hamid Sahari per scoprire i segreti di questo suo stile fresco, innovativo e ironico. Ragazzo incredibilmente umile, è riuscito a trasmettermi, con ogni singola parola, tutta la sua passione per il disegno, il calcio e l’arte. Ultimavoce ha avuto l’onore di essere il primo media italiano a far conoscere le sue opere a chi ancora non le aveva mai viste, sperando di trasmettere anche solo un briciolo di emozione ai nostri lettori.
La “piaga” social
L’incredibile importanza dei social network per la carriera di un artista, qualsiasi sia il suo campo, è ormai cosa ben nota. Questo, però, fa si che il destino di un personaggio pubblico dipenda in gran parte dai “capricci” del pubblico. Un commento negativo, una fake news o una polemica nata sul web può infatti rovinare una reputazione arrivando, nei casi peggiori, perfino a mettere in pericolo intere carriere. In particolare, però, quello che colpisce di più (in maniera negativa) è la spaventosa quantità di insulti e messaggi d’odio gratuiti presenti sui social. In un precedente articolo, ebbi modo di trattare di questa riprovevole tendenza parlando dei commenti offensivi ricevuti da Federico Chiesa.
Se nel caso del giocatore bianconero questo odio risulta incredibilmente ingiustificato e stupido, quanto successo ad Hamid Sahari ha ancora meno senso. Innumerevoli sono stati gli insulti rivolti all’artista iraniano da alcuni dei più facinorosi che guardavano una vignetta ironica sulla propria squadra. Commenti di questo tipo sono diventati man mano sempre più personali, arrivando ad offendere anche la famiglia di Hamid. A questo punto sorge spontanea una domanda: perché non si interviene per sanzionare ed impedire a questi “leoni da tastiera” di offendere e utilizzare i social?
Non c’è da meravigliarsi, infatti, se tutto questo odio (stupidamente giustificato in nome del “tifo appassionato”) dovesse poi esplodere sugli spalti e fuori dagli stadi non appena si potrà ritornare a guardare una partita dal vivo.
La bravura non sempre paga
Uno degli aspetti più tristi della società contemporanea è la difficoltà di guadagnare attraverso le proprie passioni. Sin da piccolini ci insegnano che il duro lavoro, insieme ad una buona dose di talento, paga sempre. Eppure sappiamo bene che la maggior parte delle volte non è assolutamente così. Siamo abituati a sentire le storie di chi, come Hamid Sahari, è costretto ad abbandonare il proprio sogno e i propri progetti perché nessuno crede abbastanza in lui oppure perché ciò non basta ad arrivare a fine mese.
Poi ci capita di accendere la televisione e finire per assuefarci all’idea che solo gli “influencers” o chi ha conoscenze possa realmente avere successo seguendo “semplicemente” la propria passione. Il modello che il mondo contemporaneo promuove sembra dunque dirci che solo chi sa lavorare maggiormente sulla propria immagine è in grado di raggiungere i propri obbiettivi. Dunque, in una società in cui avere un talento spesso non basta per aver successo e vivere della propria passione, il destino di molti artisti purtroppo è questo. Ma siamo davvero sicuri che tutto ciò sia giusto?
“Non posso cambiare il fatto che i miei quadri non vendono. Ma verrà il giorno in cui la gente riconoscerà che valgono più del valore dei colori usati nel quadro”
Vincent Van Gogh
Good luck Hamid!
Alessandro Gargiulo