Tutti possono raccontare e parlare di calcio, peccato che solo pochi riescano a farlo bene. Coinvolgere il pubblico con passione, intelligenza, ironia e professionalità è stata la chiave del successo di giornalisti e telecronisti come Vladimiro Caminiti e Bruno Pizzul. Negli ultimi anni, in seguito alla rivoluzione social e alla possibilità di interagire direttamente con il pubblico, sono nate nuove forme di storytelling calcistico e sportivo. E’ questo il caso di Hamid Sahari, fumettista e vignettista iraniano che negli ultimi anni sta conquistando il web con le sue opere ispirate al calcio contemporaneo e non.
Dalla crisi di Barcellona e Real al trasferimento di Chiesa alla Juve, non c’è evento calcistico che sfugga alla matita di Hamid. Gli ingredienti fondamentali della sua arte sono la passione e la profonda conoscenza di questo sport amalgamate da un sottile senso dell’ironia. Ma da dove è nato tutto e quali sono i segreti del suo stile innovativo che sta affascinando tutti gli appassionati di calcio? Per la prima volta, questo artista si racconta ad un giornale italiano e Ultimavoce è orgogliosa di proporvi questa intervista.
Com’è nata la tua passione per il disegno?
Tutto è cominciato da quando ero piccolissimo. Ho iniziato a disegnare dallo stesso momento in cui ho imparato a scrivere. Ricordo che a scuola, mentre la maestra spiegava, mi divertivo a disegnare sul mio quaderno i personaggi dei cartoni animati.
E quella per il calcio?
Il mio interesse per il calcio è molto recente ed è cresciuto negli ultimi 3 anni. A volte mi capitava di disegnare eventi calcistici ma non era il tema centrale del mio lavoro. Durante quest’ultimo triennio, invece, ho avuto modo di specializzarmi in questo campo, incentrando la mia arte sullo sport che ho imparato ad amare.
C’è un’evento sportivo a cui sei particolarmente legato?
Scelta difficile! Probabilmente direi Manchester United vs Real Madrid del 23 aprile 2004. Fu una partita incredibile che, nonostante la vittoria per 4 a 3 dei padroni di casa, vide i Blancos qualificarsi per il turno successivo di Champions League. Ricordo la tripletta di Ronaldo Fenômeno, la punizione di Beckham e le parate di Casillas. Potendone scegliere un altro, senza dubbio direi Barcellona vs Chelsea del 2000, quando Figo e Rivaldo trascinarono i catalani nella vittoria per 5 a 1 sui londinesi.
https://www.youtube.com/watch?v=iN0gsOIWQgw
Com’è nata l’idea di raccontare il calcio attraverso l’arte?
Come ho già detto, all’inizio della mia carriera mi era già capitato di dover disegnare degli eventi calcistici, quindi non era un’esperienza totalmente nuova. Dopo aver realizzato opere di questo tipo, mi resi conto che il pubblico ne era davvero entusiasta ed intrigato e decisi di continuare su questa strada con tanto entusiasmo. Penso sia fondamentale ricevere un feedback dal pubblico e saper rispondere alle sue richieste.
Qual è il segreto dell’originalità di Hamid Sahari?
Il segreto è racchiuso in tre parole magiche: pensare, saper mettere a fuoco e studiare. Sono alla costante ricerca di nuovi temi da trattare, prediligendo quelli su cui non ho mai lavorato e, soprattutto, cercando idee che il pubblico non riuscirebbe mai a indovinare. Penso sia fondamentale che ogni nuovo disegno sorprenda lo spettatore come se fosse la mia prima pubblicazione.
Come scegli quale evento raccontare?
Semplice, cerco di tenermi il più aggiornato possibile sugli eventi più popolari del momento e su quelli più recenti. Hot news, per intenderci!
Com’è iniziata la tua carriera artistica?
Come ti raccontavo prima, ho iniziato a disegnare i personaggi dei cartoni animati quando ero ancora a scuola. Con il tempo, ho cercato sempre di migliorare il mio stile e a 18 anni realizzai il mio primo storyboard per una serie. Il mio percorso artistico è poi continuato durante gli anni dell’Università e mi ha portato al punto in cui mi trovo adesso.
Secondo te, in che modo i social hanno modificato il modo di raccontare il calcio (e non solo)?
Senza dubbio, il più grande cambiamento innescato dai social ha riguardato il concetto in sé di pubblico. Infatti, quando uno spettatore vede il tuo lavoro e ne rimane colpito positivamente, ti chiederà direttamente di proporne domani uno ancora più bello. Questo crea una crescente aspettativa nel tuo pubblico e diventa man mano una sfida sempre maggiore. Considerando poi l’abbassamento della soglia d’attenzione e il desiderio di notizie e post brevi e concisi che i social hanno provocato negli utenti, un disegno dev’essere chiaro e in grado di colpire lo spettatore al primo sguardo.
Qual’è il tuo artista preferito? C’è qualche aspetto della tua arte che vi accomuna?
Walt Disney! Ci accomuna l’uso dei colori e lo stile con cui realizzo i miei personaggi, naturalmente con un’enorme differenza tra le mie opere e le sue. Ho ancora tanta strada da fare per arrivare all’incredibile bravura di un mito come lui, ma poterlo prendere ad esempio mi aiuta molto!
Quali sono i progetti di Hamid Sahari per il futuro?
Credo che ognuno di noi abbia un destino già scritto da seguire. Nonostante ciò, possiamo personalizzare questo percorso rendendolo il meno noioso possibile! In futuro mi piacerebbe continuare a lavorare a livelli così alti, augurandomi di essere sempre rispettato e apprezzato dal mio pubblico.
Potete trovare le opere di Hamid Sahari su Instagram e Facebook.
I tempi cambiano e rimanere al passo delle nuove tendenze non è da tutti. L’innovativo e originale stile di Hamid è la dimostrazione che, con un po’ di creatività e tanta voglia di mettersi in gioco, si può creare qualcosa di davvero unico che non sia solo uno dei tanti fenomeni virali. I fumetti sono le favole per gli adulti, diceva Stan Lee, e mai parole potrebbero essere più giuste per descrivere l’arte di Hamid Sahari.
Alessandro Gargiulo
Da appassionato di fumetti devo riconoscere che un articolo del genere mi ha messo una estrema curiosita’. Sicuramente cerchero’ e seguiro’ le notizie sull’artista (perche’ di arte si tratta) e poi da “vecchio” lettore di calcio mi ha fatto tornare alla mente le pubblicazioni dell’intrepido sport degli anni ’80 con i disegni delle azioni di gioco e le caricature dei vari Falcao, Junior e Brigel di quegli anni.
Caro Alessandro, si comprende da come scrivi che sei un cultore del calcio e per questo non puo’ mancare nel tuo background un tuffo nel campionato piu’ bello del mondo, post ’82.