Guttuso al Quirinale: Inquietudine di un realismo

 

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Di  B.S. Aliberti Borromeo 

 

Alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il 10 Settembre ha preso il via, nella galleria di Alessandro VII al Quirinale, l’esposizione pittorica dedicata a Renato Guttuso dal titolo “Inquietudine di un realismo” e visitabile fino al 9 ottobre.
La mostra è una guida sull’analisi di un artista dalla forte convinzione comunista dalla quale il pittore non ha trovato sufficienti risposte poiché quella di Guttuso, è stata una continua ricerca spirituale iniziata ancor prima della maturità nel 1941 con il dipinto “ Crocefissione”. Tale opera, che apre il percorso espositivo, scatenò un feroce dibattito nel 1942 al momento della presentazione, dove autorevoli ecclesiastici ritennero l’opera blasfema proibendone la visione ai chierici, pena la sospensione a divinis. L’ostracismo perpetrato nei confronti dell’artista , lo portarono ad una crisi interiore e, se da un lato egli ben intese quanto il suo dipinto uscisse dai canoni tradizionali dell’iconografia, dall’altro ne rivendicava la profonda religiosità e spiritualità negando ogni forma di empietà.
Solo sotto Paolo VI e le nuove aperture ecclesiastiche all’arte moderna, l’artista di Bagheria entrò in contatto con studiosi e teologi i quali lo coinvolsero in una messa a punto dell’Evangelario: una nuova interpretazione dei brani della Messa elaborati da una ventina di pittori contemporanei. Qui si dimostrò un grande conoscitore della lettura tipologica della Liturgia lasciando trasparire la sua vicinanza al pensiero protestante infusagli dal padre e, che permette all’attuale spettatore di guardare l’intero operato dell’artista con una luce diversa, piena di sensibilità sicuramente oscurata dall’impegno civile e dalle sue strenue battaglie.
Inoltre la grande tela “Spes contra Spem”, una sorta di testamento esistenziale di Guttuso. In realtà l’opera avrebbe dovuto intitolarsi “ Le tre età della vita” poiché la scena allegorica è suddivisa in tre parti: l’atelier del pittore dove sono raffigurati i suoi libri, gli amici, lui stesso con la moglie Mimise davanti a un dipinto di Picasso; a destra un gruppo di persone che discutono, mentre il centro è dominato da un nudo femminile di forte vitalità che spalanca una vetrata su un paesaggio marino facendo entrare la luce del giorno. Il cambio del titolo all’opera trova giustificazione nella figura della bambina vestita di giallo che in primo piano attraversa la tela superando una tartaruga: la sintesi della vita, in cui o si cammini o si corra, la speranza domina sempre.

 

 

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