Come tutti sappiamo la guerra in Ucraina ha, fino ad oggi, causato troppa sofferenza e morte ai cittadini. Purtroppo però le persone non sono le uniche a soffrire di questa guerra, ma lo fa anche l’ambiente.
La guerra e l’ambiente non sono una buona accoppiata. Il 21 febbraio Ecoaction, ONG ucraina, ha rilasciato una mappa dei danni ambientali causati dalla guerra. Tutti i dati sono facilmente consultabili e hanno messo subito in allarme molte organizzazioni per la tutela dell’ambiente tra cui Greenpeace. Dall’inizio della guerra in Ucraina sono stati danneggiati circa il 20% delle aree naturali protette dello Stato e 3 milioni di ettari di foresta. La guerra in Ucraina inquina provocando grandi danni all’ecosistema causando incendi e inquinando acqua e suolo. Metalli pesanti come zolfo, ferro e rame si infiltrano nel sottosuolo inquinando falde acquifere e campi coltivati, da qui il rischio anche per la popolazione e gli animali. La grande emissione di anidride carbonica dovuta ai bombardamenti contribuisce al cambiamento climatico, causando il danno maggiore a lungo termine. Inoltre i composti chimici rilasciati dalle esplosioni causano piogge acide pericolose per la vegetazione e per la salute umana, perché impattano gravemente sugli organi respiratori.
Cosa si sta facendo per riparare al danno?
La mappa rilasciata da Ecoaction è stata confermata anche dalle immagini satellitari rilasciate da Greenpeace. Questa, per cercare di evitare il disastro ecologico imminente, chiede al governo di Kiev e alla commissione europea di istituire un fondo per il ripristino dell’ambiente. Chiede in più un immediato cessate il fuoco e urgenti negoziati di pace.
Il ministro dell’ambiente di Kiev, Ruslan Strilets, mesi fa ha stimato una cifra alla quale ammontano i danni della guerra in Ucraina: 36 miliardi di euro. Cifra troppo alta da affrontare dopo un anno di guerra e il rischio che salga sempre di più è concreto.
L’Ucraina è uno di quei territori che ha visto le sue piante e i suoi animali sparire a causa dell’esplosione della centrale nucleare di Chernobyl. Ad oggi, a causa della guerra, degli incendi e del suolo acido, gran parte della vegetazione rischia di scomparire. I danni ambientali dovuti alla guerra non mettono in pericolo solo la vegetazione. Anche diverse specie di animali selvatici ora sono definiti in pericolo o addirittura in via d’estinzione. Un esempio è lo spalace di Ucraina, un roditore molto raro che vive solo nelle zone meridionali del Paese e in nessun’altra parte del mondo.
È ovvio come la guerra in Ucraina sia un avvenimento devastante che sconvolgerà non solo la vita di milioni di persone, ma tutto l’ambiente di quella zona. In tempi in cui l’attivismo ambientale è sempre più importante, è sconvolgente sapere che un territorio così danneggiato possa rimanere tale per altri decenni e che rischia di aggravare il cambiamento climatico in tutto il mondo. I danni ambientali provocati dalla guerra in Ucraina sono un’altra conferma che i conflitti bellici non sono mai la scelta giusta.