Una sfilata marcata Gucci in cambio di due milioni spendibili in restauro: Atene dice no
Nonostante l’evidente crisi economica, l’Acropoli non è in vendita!
Tutta la storia del popolo ellenico è racchiusa proprio lì, nella parte più alta della città di Atene. La bellezza di un cielo azzurro all’orizzonte sembra nulla dinnanzi alla maestosità del tesoro ateniese. Per questo, la Commissione archeologica della Grecia ha giudicato inappropriata la proposta di Gucci.
900 secondi di sfilata proprio davanti al Partenone in cambio di lavori di restauro. Oltre ai due milioni, sarebbe da considerare anche tutto il denaro ricavabile dai video. Un compenso troppo esiguo per una storia millenaria. D’altronde, qualsiasi tipo di compenso sarebbe davvero poca cosa.
Dopo la sfilata di Dior del 1951, i molti spot pubblicitari e book fotografici, Atene dice no. “Il valore e il carattere dell’Acropoli è incompatibile con un evento di questo tipo” ha dichiarato la Kas.
Come in passato, le meravigliose Cariatidi avrebbero dovuto coprirsi gli occhi. Eppure, non saranno costrette a farlo. La storia ellenica, le imprese della Magna Graecia non sono in vendita, né tanto meno in affitto.
Gucci, a sua difesa, ha reso pubblica la notizia che nell’incontro non si è parlato di denaro. Inoltre, ha fatto presente che molti posti storicamente importanti hanno ospitato eventi simili. Palazzo Strozzi di Firenze, LACMA di Los Angeles, Minsheng Museum di Shanghai e Chatsworth House in Inghilterra ne sono dei chiari esempi.
Il messaggio della Grecia è molto forte. Nonostante la grave crisi economica che ha ormai raggiunto i sette anni, questo no rinvigorisce l’orgoglio di chi è legato alla cultura dell’Ellade antica. Non si tratta solo di coloro che vivono in quel territorio, ma di tutti coloro i quali amano ricordare le gesta degli antichi eroi dell’Olimpo.
Quasi sicuramente, questa potrà essere un’ottima traccia per un compito di italiano marcato Liceo Classico.
Maria Giovanna Campagna