Donald Trump sarebbe intenzionato ad acquistare la Groenlandia dal Regno di Danimarca: una prospettiva che ha del surreale, ma che appare sempre più concreta.
Secondo un’indiscrezione del «Wall Street Journal», diffusa ieri 15 agosto, il presidente avrebbe valutato seriamente l’ipotesi insieme ai suoi consiglieri: l’idea sarebbe arrivata al capo di stato da un suo collaboratore, che avrebbe sottolineato la vulnerabilità economica dello stato, che riceve dal Regno di Danimarca un sussidio annuale di circa 457 milioni di euro (sussidio che, in ogni caso, la nazione sovrana sembra avere difficoltà a pagare.) Una terra dall’enorme patrimonio naturalistico e antropologico, la ghiacciata Groenlandia, ma storicamente bistrattata dalle dinamiche geopolitche e ora messa in ginocchio dall’aumento della temperatura media globale.
Resi noti gli interessi economici dietro alla decisione: a causa dello scioglimento dei ghiacci, infatti, si stanno aprendo nuove rotte polari sulle quali gli USA sarebbero interessati a ottenere il monopolio. Secondo alcuni studi, inoltre, le aree intorno all’Oceano Artico conterrebbero immense riserve di petrolio e gas naturale non ancora sfruttate. Queste, dunque, le ciniche motivazioni che spingerebbero il Presidente Trump a mettere le mani su una terra così martoriata dai cambiamenti climatici. Il presidente discuterà l’affare il prossimo mese con la premier Mette Frederiksen, durante la sua visita ufficiale a Copenaghen.
Il bizzarro progetto colonialistico, tra l’altro, ha un precedente storico: già nel 1946, Harry Truman propose alla Danimarca un’offerta di 100 milioni di dollari in cambio della grande isola artica.
La reazione delle istituzioni
La reazione delle istituzioni groenlandesi è arrivata prontamente ed è stata uniformemente negativa. Il ministero degli Esteri della Groenlandia ha diffuso una nota dove si ricordano le risorse naturali dell’isola e si dice a chiare lettere:
“Non siamo in vendita“.
Il concetto è stato ribadito dal premier Kim Nielsen, che tuttavia si è detto aperto a ipotesi di partnership commerciale con gli Stati Uniti. Paul Krarup, direttore del giornale in lingua groenlandese «Sermitsiaq», ha dichiarato alla BBC di essere rimasto sconvolto dalla proposta di Trump:
“Siamo indipendenti e siamo noi a decidere chi sono i nostri amici”, sono state le parole del direttore.
La diatriba, con ogni probabilità, assumerà contorni più chiari il prossimo mese, con l’incursione danese del leader USA.
Agata Virgilio