Quei tre manifesti a Ebbing, Missouri ora sono a Londra per la Grenfell Tower

Tre manifesti a Londra per la Grenfell Tower.

‘Settantuno vittime, ancora nessun arresto, com’è possibile?”. Queste le tre frasi riportate su altrettanti manifesti che ieri sono andati in giro per Londra su dei camion. Una protesta silenziosa, ma di grande impatto, che ha colpito il mondo intero. Le immagini dei tre manifesti a Londra sono dappertutto. L’ispirazione è venuta dal film Tre manifesti a Ebbing, Missouri candidato agli Oscar del prossimo 4 marzo. Nel film una madre (interpretata da Frances MacDormand) affitta lo spazio occupato da tre cartelloni pubblicitari, per affiggere tre manifesti e gridare silenziosamente il suo dolore e la sua richiesta di giustizia per la figlia stuprata ed uccisa. Nella capitale britannica si chiede giustizia per le vittime della Grenfell Tower.




Grenfell Tower 7 mesi dopo

Sono trascorsi sette mesi dall’incendio del 14 giugno 2017 che uccise ben 71 persone. Le fiamme distrussero completamente la Grenfell Tower, grattacielo situato a North Kensington, Londra. Nel frattempo si è costituito il comitato Justice4Grenfell, che ha organizzato l’iniziativa dei cartelloni da far sfilare nei luoghi più significativi della città. Dopo 7 mesi da quella tragedia, non c’è alcuna persona indagata. Com’è possibile una cosa del genere? Dove sono le autorità preposte alle indagini? Il 14 dicembre, esattamente sei mesi dopo l’incendio, c’è stata una cerimonia di commemorazione presso la Cattedrale di St. Paul, a cui hanno partecipato più di 1500 persone, tra cui: i familiari di alcune vittime, il Primo Ministro Theresa May e alcuni membri della famiglia reale (i duchi di Cambridge Wiiliam e Catherine, il principe Harry, il principe Carlo e la duchessa di Cornovaglia Camilla). I parenti dei defunti hanno portato con sé fiori e foto dei propri cari, il cui ricordo è ancora vivo in loro.




 

Le vittime italiane della Grenfell Tower

Purtroppo anche l’Italia è stata colpita dalla tragedia della Grenfell Tower, due fidanzati, Marco Gottardi e Gloria Trevisan, di 27 e 26 anni, sono morti nell’incendio. Pochi giorni fa, sono stati restituiti ai rispettivi genitori alcuni loro effetti personali: carta d’identità, patente, carte di credito e alcuni vestiti. E per i loro familiari è stata un’ulteriore ferita riavere quanto appartenuto a quei figli che non rivedranno mai. Il padre di Marco, Giannino Gottardi, ha dichiarato a proprosito dell’episodio:




«Quando siamo arrivati al palazzo di giustizia londinese abbiamo trovato grande disponibilità, con sorpresa mia e di mia moglie gli inquirenti ci hanno riconsegnato alcuni effetti personali di nostro figlio. Poi ci hanno raccontato quello che già si sapeva, e cioè che Marco e Gloria sono morti per le inalazioni del monossido di carbonio. Le fiamme li hanno intaccati solo parzialmente. Noi però non li abbiamo voluti vedere».

Cosa rimane di quel tremendo rogo? Un grattecielo interamente bruciato, decine di famiglie in lutto e tre manifesti per chiedere giustizia.

Carmen Morello

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