Il Gruppo di Coordinamento Internazionale (ICG) ha lanciato l’allarme riguardo un “aumento dei casi di colera mai registrata prima e riguardante tutto il mondo”. I dati ancora parziali per quanto riguarda il 2023 rivelano un ulteriore aumento rispetto agli ultimi due anni con oltre 700.000 casi segnalati.
Il rapporto del gruppo di coordinamento, di cui fanno parte UNICEF, OMS, la Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa e Medici senza frontiere, esorta la comunità internazionale ad intervenire tempestivamente con azioni volte a arginare l’aumento dei casi di colera e in futuro invertire la tendenza riguardo la diffusione di questa malattia.
Le azioni consigliate riguardano l’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienici, i test e l’individuazione rapida dei focolai, il miglioramento della qualità e dell’accesso all’assistenza sanitaria e soprattutto l’accelerazione della produzione, a prezzi accessibili, del vaccino orale contro il colera (OCV).
Aumento dei casi di colera, le cause di tale impennata e come arginare il problema
Il batterio Vibrio cholerae si diffonde attraverso cibo e acqua contaminati da feci, le persistenti lacune nell’accesso all’acqua sicura e nei servizi igienici, soprattutto nei paesi del sud del mondo, sono quindi un “habitat” perfetto per questa malattia che dal 2021 ad oggi ha quasi raddoppiato il numero di casi annuali registrati.
Riguardo il vaccino tra il 2021 e il 2023 sono state richieste più dosi rispetto all’intero decennio precedente. A fronte di una richiesta di 72 milioni di dosi la produzione dello scorso anno si è fermata a 36 milioni e e tale divario ha creato un circolo vizioso in cui è sempre necessario ritardare gli utilizzi e preservare le dosi per i focolai in maggiore espansione senza mai poter intervenire alla radice del problema.
In particolare la mancanza di vaccini ha fatto si che molti molti dei focolai presentino alti tassi di mortalità, in certi casi sopra la soglia del 1%. Tale tendenza è considerata dal ICG ancor più tragica poiché il colera è una malattia prevenibile e curabile e che era in calo negli anni precedenti.
Per il 2024 la capacità di produzione globale del vaccino è stimata intorno alle 37-50 milioni di dosi e probabilmente resterà insufficiente per coprire il fabbisogno. La produzione è rallentata anche dal fatto che esiste una unica azienda produttrice – EuBiologics, azienda biofarmaceutica di Seul – e al momento non sembrano esserci nuovi produttori pronti ad entrare nel mercato prima del 2025. In questo senso il report ICG precisa che «la stessa urgenza e innovazione che abbiamo visto per il Covid-19 dovrebbe essere applicata anche al colera.»
Colera, allarme di Save the Children per la situazione in Somalia
I paesi attualmente più colpiti dall’aumento dei casi di colera sono la Repubblica Democratica del Congo, l’Etiopia, Haiti, la Somalia, il Sudan, la Siria, lo Zambia e lo Zimbabwe. Molti di questi paesi si trovano in situazioni economiche tutt’altro che stabili o sono tragicamente colpiti da conflitti armati che obbligano la popolazione a frequenti spostamenti e rendono sempre più complessa la gestione dell’acqua e dei servizi igienici. Anche in Italia negli ultimi anni, in una situazione drasticamente diversa e ancora fortunatamente sotto controllo, si è registrato un aumento dei casi di colera, seppur meno gravi, e l’ultimo di questi a Sassari in Sardegna nel 2023.
Save the Children negli scorsi giorni ha evidenziato la grave situazione della Somalia in cui negli ultimi mesi sono morte di colera 54 persone e, come sottolineato dalla stessa organizzazione internazionale, il 59% dei casi di colera riguarda un bambino – 2605 su 4388.
Tra le cause specifiche per un tale aumento dei casi di colera, oltre ad conflitto perpetuo e in atto da quasi vent’anni tra varie fazioni e gruppi al potere, anche i cambiamenti climatici e in particolare le inondazioni su larga scala avvenute nei mesi di ottobre e novembre 2023 la cui gravità è stata acuita dalla precedente siccità.
Già nel 2017 l’OMS aveva lanciato un programma globale, denominato “Ending Cholera: a global road map to 2030” con l’obbiettivo di ridurre del 90% i decessi per colera, ma la situazione sembra essere invece peggiorata e con le attuali scorte di vaccini è possibile a malapena controllare i maggiori focolai di colera.
Come sottolineato nel report la strada per frenare questo aumento dei casi di colera e in seguito riuscire a invertire la tendenza passa quindi da uno sforzo internazionale e multi settore che sensibilizzi le persone sul problema e renda possibili e accessibili ovunque le più importanti pratiche igieniche e sanitarie. L’altro passaggio fondamentale per fermare l’aumento dei casi di colera riguarda invece la produzione dei vaccini e in tal senso sono necessari tutti gli sforzi possibili da parte dei produttori di vaccini, dei governi e dei donatori per accelerare il processo e rendere disponibili un maggior numero di dosi a prezzi sempre più accessibili.