Nicola Gratteri nel mirino della Ndrangheta, scatta l’allarme

Gratteri

La notizia diffusa dai servizi segreti esteri ha raggiunto i colleghi nostrani in poco tempo, suscitando non poche preoccupazioni. Il Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri, da anni sotto scorta, vede nei suoi confronti una nuova minaccia da una delle organizzazioni criminali più feroci. Nemico giurato dei così detti “locali” calabresi è chiamato ad affrontare una nuova prova, ci si auspica con il sostegno di quello Stato che da anni magistralmente rappresenta.

Nicola Gratteri

Nicola Gratteri è uno dei protagonisti più noti della lotta alla criminalità organizzata di stampo mafioso. Il suo impegno, assiduo ed instancabile, ha portato a riaccendere la luce in una terra il cui destino era legato indistricabilmente con i più celebri esponenti della malavita, sin dalle origini della sua storia. Un cancro alimentato da sangue e paura, una catena stretta per soffocare ogni opposizione che in pochi hanno avuto la voglia ed il coraggio di sfidare.

Candidato alla nomina di Procuratore Nazionale Antimafia, recentemente sfiorata per un soffio, è al centro della cronaca nazionale e non solo. I servizi segreti stranieri avrebbero infatti diffuso la notizia di un possibile attentato in preparazione da parte degli alti vertici della piramide criminale.

Da anni in realtà il Procuratore viene presidiato dagli uomini della scorta, costretto ad una vita tutt’altro che normale. Purtroppo ai limiti dell’ordinario per donne e uomini di giustizia che fanno della legalità la propria bandiera. Un lavoro accompagnato dall’eco lontano di una minaccia ingombrante ma sullo sfondo di molti traguardi.

Ad oggi al netto di un’attività tenace condotta da Gratteri e dal suo pool di giovani magistrati il pericolo non è più così distante e l’America non è mai sembrata più vicina. Le misure di sicurezza, già aggravate di recente, hanno subito un ulteriore potenziamento davanti ad una criminalità che non accenna ad abbandonare la sua antica brutale natura.



Il metodo Gratteri

Ci sarebbe da chiedersi cosa preoccupi così tanto i vertici dell’organizzazione che in Calabria trova i natali ma non l’esclusiva residenza. Perché chi pensa che la Ndrangheta, come le altre formazioni della stessa indole, siano solo un problema nazionale non deve aver ben capito la portata del fenomeno. Ma di questo Gratteri ne è ben consapevole e non ne fa mistero nei suoi libri, scritti in collaborazione con altri stimati colleghi. La portata transnazionale dei traffici e delle attività illecite prende qui forma nero su bianco in una ferma denuncia sociale.

Sotto la sua direzione sono state condotte molte tra le operazioni contro la criminalità organizzata calabrese sul territorio, anche fuori dai confini della regione, e nelle sue più lontane ramificazioni extra nazionali. Il mix di competenza ed intraprendenza è vincente, una minaccia per chi fa affidamento sul silenzio imposto.

La fiducia nella giustizia

La vera innovazione nel lavoro della Procura di Catanzaro va però oltre formalismi e ruoli ingessati. Rispolvera un apparato giudiziario che si credeva perduto dopo la triste pagina di sangue e violenza del fine ‘900. Un potere di nuovo vicino di casa degli abitanti di una terra per troppo tempo assimilata ai propri aguzzini. Attento alle esigenze e necessità di una comunità che riscopre nello Stato un alleato con cui schierarsi non un nemico da cui nascondersi. E’ lo stesso Gratteri, in alcune precedenti interviste, a lodare con orgoglio il contributo oltre che dei validi collaboratori anche di molti suoi concittadini.

Nulla di più deleterio e pericoloso per un’organizzazione criminale come la Ndrangheta che fa del consenso impropriamente carpito la sua forza.

Sono tantissimi i messaggi di vicinanza, espressi dagli esponenti delle istituzioni, nei confronti del Procuratore dopo la diffusione della notizia. Un’affinità che deve però tradursi in un sostegno concreto ad una tragedia che può essere evitata, pellicola non ancora prodotta di un film che si vorrebbe non dover vedere più.

 

 

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