L’adolescenza porta con sé la spavalderia e la voglia di sentirsi grandi. A volte però la distanza tra temerarietà e incoscienza pura si accorcia paurosamente: specie quando la sfida in questione è arrampicarsi sui grattacieli senza protezione.
Cosa non si farebbe per un “selfie estremo”
A Torino preoccupa un pericoloso gioco pericoloso praticato da alcuni ragazzi che si sono arrampicati sul grattacielo della Regione Piemonte (attualmente in costruzione). Queste arrampicate improvvisate si sono svolte senza alcun tipo di protezione. Gli adolescenti protagonisti di questi episodi si sono intrufolati nel cantiere del futuro quartier generale della Regione Piemonte per poi raggiungere i punti più alti della costruzione.
Secondo quanto affermato dal quotidiano “La Stampa”, si tratta principalmente di studenti delle scuole superiori. I ragazzi si introducono nottetempo nel cantiere e si arrampicano sulle gru o sui cornicioni, ad oltre 200 metri di altezza.
Lo scopo? Farsi selfie con i piedi a penzoloni sulla città per guadagnare un po’ di fama sui social, confondendo l’incoscienza con l’adrenalina.
Inoltre, i ragazzi indossano maschere per conferire un’aura di mistero alle proprie azioni e forse anche per ostacolare, in parte, il loro riconoscimento.
Quel che è certo è che si tratta d un gioco pericoloso che non andrebbe affrontato con leggerezza servendosi soltanto di braccia e gambe.
Naturalmente, oltre alla questione della diffusione di contenuti potenzialmente diseducativi, numerose polemiche sono state sollevate sulla sorveglianza e la sicurezza di edifici e cantieri.
Urban climbers
I ragazzi protagonisti di questi episodi, si rifanno ad un fenomeno noto come urban climbing in cui si scalano grattacieli e strutture artificiali.
Il primo a tentare una scalata di questo genere è stato Geoffrey Winthrop Young che, nel 1895, si è arrampicò sul tetto dell‘Università di Cambridge. Tuttavia, si trattava di un esperto alpinista. Una differenza notevole rispetto a gruppi di ragazzini armati solo di maschere e della propria forza fisica.
Come è facile immaginare, le imprese dei moderni arrampicatori di grattacieli non sono immuni da incidenti. Recentemente, Wu Yongning, cinese di 26 anni è morto cadendo dal 62° piano del palazzo che stava scalando.
Gessica Liberti