Grandart: è in corso il vernissage della nuova fiera rivolta all’arte moderna e contemporanea, dal 9 al 12 Novembre presso gli spazi seminterrati di The Mall. Già sede di Mia Photo Fair, in piazza Lina Bo Bardi, sotto le torri delle ex Varesine. Promossa da Ente Fiera Promoberg e da Media Consulter, in cooperazione con Angamc (l’Associazione Nazionale Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea). Grandart si aggiunge allo scenario fieristico milanese, come una vera novità. Rivolge l’attenzione alla pittura e alla scultura, inserite a pieno merito nella consuetudine artistica italiana.
Una nuova manifestazione il cui obiettivo è quello di svolgere una funzione integrativa, in relazione alle offerte artistiche e commerciali già esistenti. Grandart Modern & Contemporary Fine Art Fair ruota intorno ai linguaggi della pittura, della scultura e delle arti applicate. Non solo, anche alla ricerca estetica, alla poetica dei materiali e alla tradizione. Ospiterà un nucleo di gallerie italiane e internazionali, occupate nella promozione di artisti del panorama classico-moderno. Artisti la cui ricerca pratica ed estetica scruta la tradizione della storia dell’arte.
Le sezioni della fiera sono selezionati da un comitato scientifico, composto dai giornalisti e critici d’arte Bianca Cerrina Feroni e Angelo Crespi. Dalla curatrice Martina Mazzotta, i galleristi Federico Rui e Lorenza Salamon e dallo storico dell’arte Stefano Zuffi. La scelta delle gallerie si è basata su criteri in cui i valori del «saper fare» e la tensione verso soluzioni richiamano l’ordine di bellezza. Un ordine da rintracciare nel presente. Agli artisti del panorama classico-moderno, tra cui spiccano vere e proprie riscoperte, si accosta un gruppo di rappresentanti dell’arte contemporanea e di giovani emergenti.
Grandart elogia la pittura
La peculiarità di Gradart è proprio nel contenuto. Tanto è vero che a differenza delle classiche fiere, dove si dà spazio alle forme artistiche, si è scelto di convergere sugli artisti che oggi seguitano a conservare uno stretto legame con la tecnica artistica. Grandart proporrà opere d’arte legate ad un certo gusto figurativo, non concettuale, dove la lavorazione della materia o del colore riveste un ruolo fondamentale. In linea con una determinata tradizione artistica.
Come accennato in precedenza, lo scopo di Grandart è quello di celebrare la tradizione artistica italiana e per farlo ha scelto la città di Milano. Il capoluogo lombardo è da sempre visionario e moderno, innovativo e anticipatore di tendenze, protagonista attivo e fertile di molti dei Movimenti artistici del Novecento. Come nel caso dello Spazialismo di Lucio Fontana; l’arte cinetica; l’arte nucleare; il Realismo esistenziale e altri ancora. Oltretutto anche il distacco ventennale dall’Officina milanese che aveva nella figurazione la sua cifra espressiva più caratteristica.
Dall’affermazione di Angelo Crespi Grandart intende essere una fiera interamente incentrata sulla pittura e l’arte figurativa, dunque un ritorno alla tradizione. La pittura occupa il 70% del mercato globale, e dei «top lot» sopra il milione di dollari. Di cui 178 sono classici, olio su tela, mentre soltanto 31 sono raffigurati da altre tecniche. Ciò indica ce il mercato, sostanzialmente, è dominato dalla pittura. La pittura che guarda alla tradizione può raccontare la contemporaneità. Il designato ‘contemporaneo’ non va più inteso in senso cronologico, ma come uno stile che si perpetua da oltre un secolo.
Oggigiorno tanti gli artisti sono incanalati nella tradizione e nella ricerca si concentra il motivo centrale del loro lavoro. Grandart intende rivelare questo lembo di arte che abitualmente manca nelle altre fiere, congiungendo un’offerta dal punto di vista commerciale ben precisa.
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