Attraverso un intervento del Ministro per i Rapporti con il Parlamento, incarico affidato a Luca Ciriani, il Governo Meloni ha posto la fiducia sulla manovra di bilancio in Senato, senza però aver apportato modifiche rispetto al testo approvato dalla Camera lo scorso 20 dicembre. Domani i voti e il verdetto si attenderanno per le 11. La legge di bilancio porta con sé il valore di 30 miliardi. Le tensioni che si sono create e sono sempre più tangibili in queste ultime ore, ad un passo dalla seconda approvazione, riguardano principalmente le tempistiche: non c’è molto spazio per una discussione e il testo risulta, sopratutto agli occhi delle opposizioni, bloccato.
Il governo pone la fiducia senza modifiche
Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha ufficialmente annunciato la questione di fiducia sulla manovra di bilancio, la questione economica più importante dell’anno, senza però apportare modifiche al testo già approvato dalla Camera. La dichiarazione, avvenuta a Palazzo Madama, sancisce un passaggio cruciale nell’iter della legge di Bilancio. Le dichiarazioni di voto sono fissate per sabato alle ore 11, seguite dal voto finale, che si prevede concludersi entro il pranzo.
Nel frattempo, il Senato ha approvato le tabelle di bilancio, ma la procedura ha evidenziato criticità. Con oltre 800 emendamenti presentati dall’opposizione e tempi stretti per la discussione, la Commissione Bilancio ha chiuso i lavori senza dare mandato al relatore.
Le dimissioni di Liris e il dibattito sulla centralità del Parlamento
Durante la seduta, Guido Liris, senatore di Fratelli d’Italia e membro della Commissione Bilancio, ha annunciato le sue dimissioni da relatore della Manovra. Il gesto è stato accompagnato da un appello per ripristinare la doppia lettura parlamentare, abbandonata dal 2018. Liris ha lamentato la gestione frettolosa dell’iter legislativo e ha sottolineato l’inammissibilità di un tale “monocameralismo” su provvedimenti tanto importanti.
Le opposizioni hanno accolto con critiche le dimissioni di Liris. Senatrici di Italia Viva, come Raffaella Paita e Dafne Musolino, hanno definito l’atto una “pantomima” e hanno accusato la maggioranza di aver sacrificato la centralità del Parlamento. Tino Magni, dell’Alleanza Verdi e Sinistra, ha parlato di una “commedia sulla pelle degli italiani”, denunciando l’impossibilità per i senatori di modificare o proporre miglioramenti alla Manovra.
Giorgetti difende la prudenza della Manovra e propone riforme procedurali
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha rivendicato la “prudenza” come valore guida della legge di Bilancio, rispondendo alle critiche delle opposizioni. Ha riconosciuto anche l’esigenza di rivedere i meccanismi procedurali, definendoli inefficienti e inadeguati alle nuove regole europee, sopratutto dopo lo scontro sulla fiducia sulla manovra di bilancio.
Giorgetti ha sottolineato come il Parlamento, e non il governo, debba avviare questa riforma. Ha comunque ricordato l’importanza di migliorare e adattare le procedure legislative, evidenziando che una legge di contabilità riformata potrebbe garantire un iter più efficace e inclusivo.
Le critiche dell’opposizione: un Parlamento “svuotato”
Le voci critiche sull’iter di fiducia sulla manovra di bilancio non si sono fatte attendere. Daniele Manca, capogruppo del PD in Commissione Bilancio, ha accusato il governo di “umiliare il Parlamento”, lamentando l’impossibilità di discutere adeguatamente gli emendamenti. Ha definito il testo approvato alla Camera “peggiore di come era entrato,” denunciando la prassi di blindare i provvedimenti senza permettere modifiche.
Anche Enrico Borghi, capogruppo di Italia Viva, ha sollevato dubbi sull’approccio del governo, chiedendo un intervento diretto della presidente del Consiglio. Francesco Boccia, presidente del PD, ha appoggiato la richiesta, ribadendo l’importanza di un dialogo costruttivo tra Parlamento e governo.
Gasparri celebra i risultati del centrodestra
In difesa dell’operato del governo, Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia, ha elogiato i risultati ottenuti dal centrodestra. Rivendicando l’azione del Governo di questi anni, ha esternato come l’occupazione abbia superato i 24 milioni, mentre la disoccupazione è scesa sotto il 6%.
Gasparri ha sottolineato che l’iter della Manovra si sta svolgendo in tempi più rapidi rispetto a quelli dei governi passati, sostenuti da PD e Movimento 5 Stelle, accusati di aver causato disastri economici con provvedimenti come il Superbonus.
Un dibattito acceso sul futuro delle procedure legislative
La questione di fiducia sulla Manovra di bilancio economica ha acceso il dibattito sulle modalità di approvazione delle leggi in Italia. Da un lato, il governo difende la necessità di celerità e prudenza; dall’altro, le opposizioni denunciano un progressivo svuotamento del ruolo del Parlamento.
L’intervento di Giancarlo Giorgetti, che ha aperto alla possibilità di riformare le regole procedurali, rappresenta un primo passo verso un possibile dialogo. Tuttavia, le tensioni in aula e le critiche all’approccio monocamerale restano al centro della scena politica. Si attenderà domani la resa dei conti.