Google e gli altri motori di ricerca sono da tempo il termometro (o il meteo, o il barometro?) della nostra civiltà.
Anzi, ormai Google ha assorbito i concetti stessi, prima di browser, e poi persino di web: non si dice quasi più da anni “vado su internet” a cercare una notizia, ma “ vado su Google”.
Usiamo Google come un dizionario, per cercare il significato delle parole che incontriamo : e questo vuol dire che Google è davvero un eccellente dizionario, non solo dei nostri costumi linguistici, ma dei nostri stessi abiti mentali, dei nostri costumi ideo-logici.
Tanto più che la nostra civiltà è fondata su una comunicazione di tipo massmediatica.
Comunità e massa però sono cose quasi opposte.
E media è qualcosa che sta “fra” ,“media” fra le persone e i gruppi.
Per cui cui valori antitetici come : comunità e alienazione ; senso di appartenenza e distanza ; tribalismo e estraneità; si sono articolati a fermare questa bizzarra onnisciente e onnipresente ragnatele che è, appunto, il web.
Qualcosa che sta fra “l’intelletto universale” di certi pensatori medievali (arabi) e il Dio senza coscienza, senza soggettività, immaginato in tempi contemporanei.
Insomma, tutto questo si è combinato, a formare un sistema di scambi di notizie, proposte, parole, ragionamenti, e “meme” (minime unità concettuali in gradi di generarne altre a catena, viralmente): in cui immagini e parole scritte si stanno avviluppando e combinando incessantemente.
Ideo-logie.
E forse proprio l’antica Cabala può servire a disbrigare questa matassa: l’intrico dei fili che nasconde il principio per cui idee e parole, immagini e lemmi, possono dare forma alle cose reali – perché le idee e le parole spesso sono più reali del reale.
Soprattutto nel 2016, in quest’anno epocale che si sta avviando a chiudersi – e a continuare.
La top ten delle ricerche su Google nel 2016
E dunque, come ha fatto la stampa,italiana esploriamo la hit parade delle parole più cercate su Google, l’oracolo globale – nel nostro Paese!
Vanno divise in due gruppi, e come scrive Repubblica
“Le prime sono sempre generiche, mentre le altre sono legate a fatti accaduti durante l’anno. Abitudini ed attualità vanno quindi distinti.”
(Questa cosa fa pensare alla distinzione classica in storiografia fra le correnti profonde e le onde superficiali: fra i processi storici lenti e grandiosi, che superano l’orizzonte della vita dei singoli, e quindi quasi non si percepiscono; e gli eventi burrascosi e talvolta drammatici, che sembrano spiegare tutto, ma invece dipendono dai grandi e lenti cambiamenti di cui prima).
Andiamo con la hit parade:
sempre da Repubblica
1)facebook (quindi ancora l’accesso diretto, più facile da smartphone, non si è diffuso largamente)
2)meteo (la dura realtà vince sempre, non c’è niente da fare: la pioggia è pioggia, il sole è il sole)
3)google (un po’ come chiedere a Dio, se Dio esista: come nel celebre racconto di Frederick Brown)
4)youtube (che è di Google peraltro, o meglio della società Alphabet che li possiede entrambi: saranno loro la causa e il principio primo, il Motore immobile aristotelico-dantesco?)
5)roma (con la minuscola!)
6)traduttore (dall’italiano all’italiano forse?)
7)libero (retaggi del web dei primi anni 2000, crediamo)
8)amazon (una “scoperta” : il segno che il web e la dura realtà si stanno sempre più compenetrando, visto che l’attività di Amazon, in definitiva, è quella di farsi pagare per far arrivare degli oggetti fisici da un luogo virtuale in un luogo fisico)
9)napoli (il paradiso abitato da diavoli ?)
10)libero mail (vedi 7)
Trend topic Google 2016
Ecco le parole con maggior incremento nelle ricerche rispetto al 2015 (non necessariamente le più ricercate in assoluto, quindi).
1)pokemon go
2)andiamo a comandare, la canzone più virale del 2016
3)europei 2016
4)terremoto
5)iphone 7
6)netflix
7)noipa cedolino
8)valeria marini (la tv ancora resiste)
9)whatsapp web
10)altadefinizione per gli scrocconi (=il popolo del web)
Non c’è bisogno di commenti (sono stati eventi mediatici indiscutibili) oppure ne servirebbero di molto approfonditi.
Passando da GoogleTrends a GoogleItalia, l’ultima classifica diventa:
Pokémon Go
Olimpiadi Rio 2016
Europei 2016
Elezioni USA
Terremoto
Sanremo 2016
David Bowie
Donald Trump
Bud Spencer
Brexit
L’unica cosa che penso davvero stupisca, è che sopravviva Sanremo, mentre non ci sia traccia di “referendum”.
Il che potrebbe voler dire che, siccome appena un surfer apriva il proprio profilo sociale si trovava sommerso da commenti e contestazioni relativi al dibattito referendario, non aveva bisogno (o non aveva proprio voglia!) di andarsi a cercare qualcosa sul motore di Google.
Il che vuol dire che :
1)una esperienza davvero comunitaria l’abbiam vissuta, trasversalmente, quasi tutti noi italiani;
2)che è stata una esperienza comunitaria di “guerra civile virtuale”, cioè paradossalmente di conflitto generalizzato e disseminato;
3)che forse qualcosa sulla necessità di incentivare il fact-checking ci sta, perché ben pochi dai battibecchi su facebook e dintorni sono poi passati a cercare dati, tabelle analisi su google;
oppure che
4)Facebook e Google sono ormai così integrati, attraverso il gioco dei link, che in questo caso la tumultuosità del dibattito e degli scambi di parole-immagini-idee ha reso superfluo il passaggio attraverso la mascherina di ricerca di Google – il che porta a delle considerazioni del tipo di quelle che Keynes sviluppò in merito alla “circolazione monetaria iperveloce”, che per il momento reputo opportuno risparmiare ai lettori.
La top ten mondiale su Google nel 2016
Le ricerche più ripetute nel 2016 su internet nel mondo, in lingua inglese:
1 Pokémon Go
2 iPhone 7
3 Donald Trump
4 Prince
5 Powerball
6 David Bowie
7 Deadpool
8 Olympics
9 Slither.io
10 Suicide Squad
Tutto sommato come nazione non facciamo una bruttissima figura, in confronto.
Per cui vi lasciamo con l’ultima statistica: se cercate su Google quale sia stato il “Cosa significa” più popolare cercati sul motore di ricerca per eccellenza, in Italia, risulterà : “Idolatria”, seguito da Ad Maiora, Brexit eTrust (e “petaloso”: parola famosa, per essere famosa).
E questo quartetto secondo noi spiega il ritmo di fondo della nostra epoca molto meglio di mille parole.
E spiega, sopratutto, che l’intelligenza collettiva è meno stupida e inconsapevole di quanto si dica in giro – perché interrogarsi sul significato della Idolatria è la cosa più intelligente da fare in questa epoca dominata dalle Icone.
Fidatevi! E…
Ad Maiora!
ALESSIO ESPOSITO (www.facebook.com/tiggistoria)