Google è riuscita a mappare il monte Uluru, considerata una bellissima meraviglia naturale della Terra (situata in quel che viene definito “cuore rosso” d’Australia. Dunque grazie al servizio Street View lo potremmo “visitare” anche da casa, come se ci trovassimo per le vie della nostra città.
Ad oggi, questa funzione di Google Maps si sta facendo sempre più estrema. L’equipaggiamento speciale utilizzato per scattare questi servizi fotografici, ormai può essere trasportato anche su cammelli (utilizzati nel mappare gli Emirati Arabi Uniti) ed elefanti (d’aiuto a Google in Thailandia).
Il parco in cui questa monte si trova è un parco iconografico per quanto riguarda l’Australia, il suo nome è Uluru-Kata Tjuta National Park. Un luogo sacro per la tribù aborigena Anangu, e proprio per rispetto a questa ed alle sue tradizioni (ci vivono da 30 mila anni) a Google non è stato concesso immortalarlo per intero.
Inoltre questa riserva naturale offre una casa a tantissime specie animali (tra cui 21 mammiferi, 178 uccelli e 73 rettili). Ma a Google tutto questo non è bastato, infatti tramite contenuti audio è possibile vivere un percorso molto immersivo costituito dalle numerose storie e leggende tramandate dagli aborigeni. Insomma, un grande lavoro di conservazione intellettuale.
Come spiega un responsabile australiano di Maps, ad Uluru la multinazionale si è affidata a dei cartografi in carne ed ossa. Però, in altri luoghi più sperduti, ci si è affidati al sito FoxBusiness. Infine, le speciali fotocamere sono state, probabilmente anche in questa occasione, montate su dorsi di animali.
La notizia si è divulgata anche grazie al video commemorativo pubblicato da Google Australia su YouTube. Viene spontaneo fermarsi un momento per riflettere.
L’essere umano ha ormai mappato, si può dire, quasi per intero l’intero pianeta. Possiamo vedere dalla nostra sala i più bei luoghi della terra. Ma li stiamo vedendo veramente? Forse no, dal vivo è logicamente tutt’altra cosa, ma l’impegno che questo team ha messo non è andato affatto sprecato. Perché malgrado non lo stiamo visitando davvero, da oggi sarà possibile vedere il Monte Uluru direttamente dai suoi piedi.
Claudio Sciarretti