Google Chrome contro lo spam selvaggio: addio alle pubblicità sgradite

Google Chrome

Fonte: guidallascelta.it.

Quante volte vi è capitato di star leggendo tranquillamente una pagina web – da smartphone o da computer – prima di essere interrotti sul più bello da una pubblicità gigantesca praticamente impossibile da chiudere? Quante volte, nel silenzio della notte, avete dovuto fare i conti con un video pubblicitario partito in automatico a un volume indecente e tale, dunque, da svegliare tutta la famiglia? Ecco, la società di Mountain View ha deciso di porre una fine a tutto ciò. Come? Grazie al proprio browser, Google Chrome.



Google Chrome VS spam

Quali sono le tipologie di pubblicità colpite? Grazie a Google Chrome saranno del tutto eliminate quelle pubblicità che permettono di accedere al sito solo dopo aver fatto scadere un conto alla rovescia, ma anche quelle che consentono la riproduzione automatica di audio, nonché quelle che generano pop-up a sorpresa, cioè quelle finestre che appaiono improvvisamente durante la navigazione. Insomma, non verranno visualizzate solo quelle più invadenti e fastidiose.

Come hanno scelto queste pubblicità?

Le pubblicità che Google Chrome impedirà di visualizzare sono state selezionate da Google tramite i Better Ads Standards, standar elaborati dalla Coalition for Better Ads, un ente di cui fanno parte aziende legate al mondo del web come Google, Facebook, Microsoft ed editori vari. Considerando che Google Chrome è usato dal 59% degli utenti in tutto il mondo, questo rappresenta un duro colpo per chi vende e usufruisce di queste pubblicità. Anche perché chi non rispetta le regole, vedrà bloccate anche le altre pubblicità, persino quelle di Google stessa.



Logo di AdBlock. Fonte: play.google.com.

Perché intervenire?

Lo scopo è chiaramente quello di evitare che gli utenti finiscano per usare estensioni come AdBlock che bloccano indiscriminatamente tutte le pubblicità. Infatti, in questo modo molte testate giornalistiche (che si sovvenzionano proprio tramite la pubblicità) rischiano di non avere i mezzi per continuare il proprio lavoro. Questo penalizza tutti perché il 69% degli utenti che usa AdBlock lo fa perché infastidito proprio da questa tipologia di pubblicità. Sembra comunque che la strategia di Google stia funzionando: il 42% dei siti con problemi di questo tipo hanno regolarizzato la loro posizione.



Google crea il problema, Google lo risolve?

Molti accusano che Alphabet (la holding a cui risponde Google) abbia un palese conflitto di interessi in questa storia. Non dimentichiamo che Google (e Facebook) detiene infatti il primato della pubblicità online: quindi penalizzerebbe gli altri fornitori di pubblicità, favorendo le proprie. Inoltre i critici sostengono che le pubblicità invadenti sarebbero a loro volta una risposta a una guadagno derivante dai banner sempre più basso. E voi che ne pensate? Siete felici di questa novità? Rimuoverete AdBlock? Vedete del marcio in Google? Fatecelo sapere con un commento.

Davide Camarda

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