Gonzalo Cardona: l’amico dei pappagalli assassinato nella foresta

Gonzalo Cardona

Gonzalo Cardona: è stato trovato morto nel suo habitat. Aveva consacrato la sua vita alla salvaguardia dei pappagalli. 

Si chiamava Gonzalo Cardona, conosciuto come il guardiano dei pappagalli, aveva 40 anni quando, a distanza di cinque giorni dalla sua scomparsa, è stato ritrovato esanime dalla moglie. É il primo attivista ambientale morto nel 2021.  Operava a Roncisvalle, Colombia. Nel Paese Sud Americano solo l’anno scorso sono stati uccisi 64 attivisti ambientali, il numero più alto al mondo.

Cardona collaborava da anni con la fondazione ProAves. Dal 1998 teneva sotto controllo la popolazione volatile della sua zona, conoscendo ogni singolo volatile. Decise di contare tutti gli uccelli per monitorarne la decimazione, concludendo che l’ammontare era pari a 81. Dopo 22 anni il numero è decisamente cresciuto, arrivando ad una cifra a quattro cifre: attualmente sono ben 2895 (dato risalente allo scorso dicembre). I numeri che Cardona stesso si preoccupava di constatare, non sono approssimativi o casuali. Il guardiano sapeva distinguerli esattamente, conosceva le loro abitudini e i cicli migratori. Ad oggi possiamo affermare con certezza che Gonzalo ha salvato una specie già sparita in Ecuador e che stava per sparire anche in Colombia.




Il conuro orecchie gialle

La specie monitorata dal “guardiano” è della del conuro orecchie gialle. É una specie di pappagalli sudamericani fortemente a rischio a causa dell’antropizzazione del loro habitat. Dal 1999, anno seguente alla mobilizzazione di Cardona, la specie è tutelata da un progetto di salvaguardia a cura della fondazione ProAves. Grazie alla campagna le foglie della palma Ceroxilon sono diventate intoccabili, poiché predilette dalla specie per la nidificazione.

Le circostanze dell’assassinio di Gonzalo

Le circostanze della morte sono del tutto incerte. Non si sono trovati i colpevoli perché non si investiga abbastanza. Tuttavia, non era la prima volta che il beniamino dei pappagalli incorreva in situazioni pericolose. Una volta, mentre seguiva 25 pappagalli diretti ad occidente, venne fermato dall’esercito che, non credendo che tale numero si riferisse ai pappagalli, lo accusò si essere un infiltrato. Ai loro occhi era un’assurdità che in una zona del genere esistesse gente la cui priorità fosse proteggere l’ambiente e la fauna.

Tutto ciò che si sa è che è stato ucciso con due colpi al petto. La sua scomparsa era stata denunciata l’8 gennaio dalla mogli. Qualcuno che sapeva l’accaduto ha contattato la donna: “Non cercarlo più, è sotterrato dietro ad un fosso“. Il suo corpo è stato ritrovato solo alcuni giorni dopo.

Le parole di ProAves

Attraverso un post sulla pagina Facebook, la fondazione ha annunciato la scomparsa dell’attivista ambientale, affermando che “Gonza” (così era chiamato), aveva sempre lavorato con grande impegno e diligenza per prevenire l’estinzione della specie. Il suo ricordo rimarrà nel cuore e nella memoria delle generazioni future.

Il presidente della fondazione afferma, inoltre:

Il suo lavoro ha assunto un significato nazionale perché molti esemplari sono stati identificati in diverse parti del Paese, alcuni sono addirittura emigrati in Ecuador, dove questa specie era estinta.”

Riposa in pace, Gonzalo, grazie per il grande contributo che hai dato alla nostra società.

Mariachiara Giorgia Grosso

 

 

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