Un paese che non investe sugli studenti e sulla conoscenza, è condannato a non avere futuro. L’ingegno, la passione che hanno permesso agli studenti dell’Istituto Tecnico Tecnologico “G. Giorgi” di Brindisi di vincere il concorso nazionale di robotica, patrocinato dal Ministero dell’Istruzione, non sono bastati per convincere il Ministero o i privati a investire risorse economiche nel progetto. Le stesse risorse che gli avrebbero permesso di partecipare alle finali mondiali, previste per fine Luglio, in Giappone.
In nessun modo l’Istituto è riuscito a raccogliere i quattordicimila euro utili per l’iscrizione alla finale mondiale di RoboCup Jr e per prenotare il viaggio agli ideatori del progetto vincente.
La direttrice, la professoressa Maria Luisa Sardelli, ha fatto presente che una cifra del genere non è sostenibile economicamente dall’istituto: “In un momento come questo, la scuola non poteva sobbarcarsi la spesa. Con quei soldi rinnovo un laboratorio per tutti i miei alunni. Non posso permettermi di impegnare così tante risorse in un viaggio. Sono costretta a ottimizzarle. Sto comprando 100 sedie, altrimenti non saprei dove far sedere i nuovi studenti a settembre”. Inoltre ha tenuto a precisare come vi siano stati diversi contatti tra lei e il Miur per trovare una soluzione, ma il Ministero ha negato qualsiasi tipo di scambio di opinioni in merito alla vicenda.
L’ automa è unico nel suo genere perché possiede dei sensori infrarossi e ultrasuoni molto sensibili che gli permettono di muoversi autonomamente all’interno di scenari che rappresentano l’interno di edifici colpiti da eventi sismici o incendi. Un progetto valido che, quindi, poteva concorrere a vincere le finali mondiali della RoboCup Jr previste dal 27 al 30 luglio, confermato dal fatto che erano riusciti ad avere la meglio su 65 progetti durante la competizione nazionale.
RoboCup Jr è patrocinata dal ministero dell’Istruzione ma non rientra nel Programma di valorizzazione delle eccellenze che permette al Miur di sostenere economicamente gli studenti in tutte le spese previste, compreso il viaggio.
È stata ignorata una vetrina utile a mettere in mostra le conoscenze e le qualità che vengono coltivate all’interno della scuola pubblica italiana. È stata negata agli studenti la possibilità di vedere ripagato il proprio impegno e di vedere finalmente valorizzate la scienza e la conoscenza.
Dorotea Di Grazia