Mondo Convenienza: gli scioperi dei lavoratori di continuano “ad oltranza”, dopo il rifiuto dell’azienda ad ogni trattativa

Mondo Convenienza

Gli scioperi dei lavoratori di Mondo Convenienza continuano da un mese ormai a Campi Bisenzio, in Toscana, e da pochi giorni si sono estesi anche in città più grandi come Bologna e Roma. Il totale fallimento del tavolo di trattative, istituito da Regione Toscana, insieme ai vertici dell’azienda, ha portato il sindacato Si Cobas a proclamare che gli scioperi vengano continuati “ad oltranza”.

Le proteste

Compie oggi un mese esatto la protesta dei lavoratori di Campi Bisenzio della ditta RL2, che gestisce in appalto il trasporto e il montaggio dei mobili di Mondo Convenienza, protesta volta a denunciare una realtà al limite dello sfruttamento.

Da anni, facchini, autisti e montatori di Mondo Convenienza sono costretti ad accettare contratti multiservizi anziché di logistica, con paga di 6,80 euro lordi l’ora, turni tra le 10 e le 14 ore al giorno per sei giorni la settimana, con straordinari non pagati come tali e nessun giorno di malattia garantito.

Lo sciopero, annunciato per il 30 maggio dal sindacato Si Cobas e che doveva concludersi nella giornata, si è trasformato in un presidio permanente in via Gattinella, a Campi Bisenzio, e, da pochi giorni, si è esteso anche in città più grandi come Bologna e Roma, dove si sono verificate aggressioni a danni degli scioperanti. Rashid, facchino in appalto di Mondo Convenienza a Bologna, ha riportato denti e ossa rotte a seguito di brutali aggressioni subite dai caporali dell’azienda che gestisce l’appalto, mentre stava pacificamente protestando di fronte ai cancelli della sede bolognese.

In una nota, Mondo Convenienza interviene negando ogni responsabilità nelle rivendicazioni avanzate dagli scioperanti:

“Nel condannare qualunque forma di violenza, rappresentiamo che le rivendicazioni di Campi Bisenzio riguardano alcuni lavoratori alle dipendenze di RL2, società a responsabilità limitata alla quale Mondo Convenienza ha affidato servizi attraverso un regolare contratto d’appalto. Anche se estranei alla vicenda, ci faremo carico nell’immediato di promuovere il dialogo tra l’appaltatore e i suoi lavoratori”.

I lavoratori tuttavia, sono impiegati con regolare contratto d’appalto, lavorano quotidianamente negli stabilimenti appartenenti a Mondo Convenienza e indossano la regolare divisa con il logo dell’azienda.

Il tavolo delle trattative

Viene poi comunicato dall’azienda in una nota aggiuntiva che avrebbero

“accolto con favore l’opportunità di dialogo prospettata nell’ambito del tavolo in Regione Toscana. Mondo Convenienza auspica di poter prendere parte all’incontro con le istituzioni”.

I rappresentanti di Si Cobas, però, denunciano come a seguito della convocazione al tavolo delle trattative promosso dalla regione Toscana – a cui erano presenti anche Filcams e Filt Cgil – l’azienda abbia dimostrato una chiusura totale nei confronti di tutte le richieste avanzate dagli scioperanti, tanto da non permettere neppure l’inizio della discussione. Dopo otto ore di trattativa, l’azienda si è detta contraria anche a richieste basilari come la registrazione dell’orario di lavoro con un badge – al momento assente, i lavoratori quindi lavorano fino al termine delle consegne, anche fino a tarda sera. Il riconoscimento della trasferta come orario lavorativo, non previsto dal contratto multiservizi ma incluso in quello della logistica, riduzione dei turni di 12-13 ore e retribuzione degli straordinari. Il rifiuto di questi semplici diritti dimostra spregio per le leggi e il solito gioco di appalti e sub appalti che rischia di stabilire un pericoloso precedente in caso di vincita.

Mondo Convenienza, con un fatturato di 1,2 miliardi di euro l’anno – fatturato che supera la stessa Ikea nel settore di competenza – non è la prima volta che si rende protagonista di contestazioni sindacali. A Bologna, il 23 maggio, è iniziato un processo a carico di 5 dirigenti di Mondo Convenienza per intermediazione illecita di manodopera, maltrattamenti e sfruttamento, mentre a Ivrea è in corso un’indagine per sfruttamento.

Il lavoro è usurante, le garanzie sulla sicurezza sono minime e difficilmente c’è chi resiste più di un paio di anni. Luca Toscano, sindacalista di Si Cobas, afferma al Fatto Quotidiano come in passato venisse applicato il contratto ‘Trasporti, merci, logistica’ ma che, da quando a Bologna alcuni lavoratori insieme alla Cgil hanno chiesto che venissero regolarizzati orari, indennità e rispettate le leggi sulla sicurezza, il contratto è stato revocato, i lavoratori licenziati e il vecchio contratto multiservizi riattivato, privando i lavoratori di qualsiasi sicurezza.

Il comportamento di Mondo Convenienza, – comune anche ad altre realtà – è reso attuabile dalla quasi impossibilità dei lavoratori di organizzarsi e di aderire ai sindacati, oltre che ai licenziamenti di massa nel momento in cui questo si sta per verificare. Ma gli scioperi di Mondo Convenienza sono solo gli ultimi di una serie di proteste dei lavoratori del tessile, della moda e della logistica nella zona del pratese, stanchi di subire vessazioni e sfruttamenti.

 

Clara Gagliardone

 

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