Gli operai sabotatori dei mezzi ATAC non esistono e quelli del “Messaggero” dovrebbero saperlo

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Uno scoop di sabbia, è il caso di dirlo, quello del Messaggero di mercoledì 30 maggio sui cattivi operai perfidi sabotatori degli splendidi mezzi Atac.


Scrive il giornale di Caltagirone – esperto di scandali nei trasporti viste le peripezie della linea C della metropolitana – di un’inchiesta della procura di Roma per trenta sabotaggi accertati negli ultimi due mesi sui tram del trasporto pubblico romano in luoghi accessibili solo a operai e impiegati Atac.

Il titolo, va da sé, in cronaca è “Atac, gli operai nel mirino. Un sabotaggio ogni 48 ore” e in prima pagina “Roma, si fermano i tram. Sabotati dagli operai”.
Siccome molti di noi usano i disastrati mezzi Atac per lavorare – o tentare di lavorare – ogni giorno, siamo in grado di tranquillizzare il Messaggero, il suo padrone e i lettori di un giornale che non perde occasione per attaccare i lavoratori: non c’è stato alcun sabotaggio.

È vero, nelle sabbiere dell’impianto frenante sono stati trovati “pezzi di legno e di plastica”. Ma i ritrovamenti sono stati fatti su un solo modello di tram, il Fiat della linea 8, che ha le sabbiere all’interno della vettura, all’altezza del punto di snodo, e vengono usate dai passeggeri come cestini dei rifiuti.
Niente è mai stato ritrovato nelle sabbiere degli altri modelli che servono il resto della rete tramviaria, perché sono posizionate sotto le vetture. Una manovra di sabotaggio ben strana, dunque.

Il vero sabotatore in Atac è il tempo, che impietosamente colpisce vetture non più in grado di circolare.

Il vero sabotatore in Atac è il sistema del malaffare che ai piani alti ha saccheggiato l’azienda.

Invece di attaccare a testa bassa i lavoratori, al Messaggero dovrebbero congratularsi per lo scrupolo con il quale operano gli addetti ai controlli. Oppure a via del Tritone potrebbero intervenire per stigmatizzare i ripetuti mancati pagamenti degli stipendi ai dipendenti di Roma TPL. O ancora potrebbero scrivere del drammatico licenziamento dei 140 lavoratori della ditta Corpa, che dal 9 marzo non forniscono più l’assistenza e il recupero alle vetture guaste. Lì sì che potrebbero collezionare scoop veri, non fatti di sabbia.

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