Anche se il risultato delle elezioni per il Parlamento Europeo ha visto trionfare la destra più conservatrice, gli obiettivi politici dei giovani italiani sono cristallini: gli under 30 nostrani sognano un’Unione Europea attenta ai diritti umani, all’ambiente e pacifica. Paradossalmente, i giovani italiani sognano l’opposto dell’assetto sociale di oggi e mentre il Partito dell’Astensionismo raggiunge il 50% e Roberto Vannacci viene eletto parlamentare europeo, il futuro che immaginano i cittadini più giovani sembra essere una fattibile utopia.
Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra e Movimento 5 Stelle sono i partiti più votati dalle nuove generazioni: i dati politici
In Italia, il risultato delle elezioni per il Parlamento Europeo sembrava essere già scritto e infatti ha vinto Giorgia Meloni, capolista del suo Fratelli d’Italia e candidato non eleggibile per incompatibilità in tutto il territorio nazionale. In tantissimi hanno quindi scritto “solo Giorgia” sulla scheda. La sorpresa è invece il voto delle nuove generazioni, che hanno deciso di premiare il Partito Democratico sotto la guida di Elly Schlein, con il 18% dei voti degli under 30, seguito dal Movimento 5 Stelle con il 17% dei voti e da Alleanza Verdi e Sinistra, che con le candidature di Ilaria Salis e Mimmo Lucano ha conquistato il 16% dei voti under 30.
Sotto questa prospettiva, Fratelli d’Italia segue il centrosinistra con il 14% mentre la Lega di Matteo Salvini, che a queste elezioni è stata sfiduciata persino dal fondatore Bossi, ha preso il 5% dei voti dei giovani italiani, un punto percentuale in meno di Azione di Carlo Calenda, vera sconfitta, assieme ad Italia Viva, di queste elezioni europee. Si mantiene stabile al 9% Forza Italia, decretando vincente una campagna elettorale basata sull’immagine del defunto Silvio Berlusconi.
Un’altra novità di queste elezioni è stato il voto per gli studenti fuorisede (doveroso specificare che solo il 4% di loro è riuscito a votare nella città in cui studiano), che ha premiato Alleanza Verdi e Sinistra con ben il 40,3% delle preferenze, oltre al Partito Democratico (25,47%) e Azione, che convince soprattutto gli studenti (10,21%). Vanno di pari passo il Movimento 5 Stelle (7,84%) e gli Stati Uniti d’Europa (7,64%).
Se avessero votato solo i fuorisede, Fratelli d’Italia non avrebbe raggiunto neanche la soglia dello sbarramento (3,37%) e la Lega sarebbe definitivamente sprofondata nell’ininfluenza (0,53%). In altre parole, se a votare fossero state soltanto le nuove generazioni, l’esito in Italia delle elezioni per il Parlamento Europeo sarebbe stato decisamente diverso.
I programmi elettorali premiati dagli under 30
L’onda progressista di Alleanza Verdi e Sinistra ha convinto tantissimi giovani italiani: dalle energie rinnovabili all’eutanasia, passando per il trasporto pubblico, la giustizia fiscale, l’accettazione delle diversità e la legalizzazione della coltivazione della cannabis, AVS ha puntato tutto sul bene comune e soprattutto sul futuro, venendo premiata. Infatti, mentre sono stati soprattutto gli over 50 a votare per i partiti più conservatori, i giovani italiani sognano un’Europa inclusiva, verde e soprattutto che lasci spazio alle libertà individuali.
Un programma incentrato soprattutto sul cambiamento del modello di sviluppo economico, sul mantenimento della pace e sulla cooperazione con le altre Nazioni è quello del Partito Democratico, che è stato appunto il partito più votato dagli under 30. Anche in questo caso, l’attenzione ai diritti umani e la volontà di costruire un’Unione Europea equa e pacifica ha conquistato le nuove generazioni. Diritti civili, tutela degli animali e giustizia sociale presenti anche nel programma del Movimento 5 Stelle. A questo punto, gli obiettivi politici dei giovani italiani sono più chiari che mai: le nuove generazioni vogliono un’Europa progressista, libera e democratica.
L’Unione Europea che sognano i giovani italiani: pacifica, libera ed ecologica
L’attenzione al pianeta e alle creature che lo abitano, la giustizia sociale, la garanzia del libero arbitrio e la valorizzazione delle diversità sono i pilastri su cui le nuove generazioni vorrebbero costruire una nuova Unione Europea, che non sia unita solo per i meri scambi economici, ma che si evolva rispondendo efficacemente alle sfide del Ventunesimo secolo.
Davanti a guerre che uccidono decine di migliaia di innocenti, a un pianeta ogni giorno più caldo sofferente e allo sfruttamento delle risorse naturali a vantaggio di pochi e a svantaggio di moltissimi, i giovani italiani hanno risposto sostenendo quella parte della scena politica che sembra comprendere quanto siano ingiuste queste realtà..
Infatti, nonostante una ridicola campagna elettorale, in cui la maggior parte dei candidati ha cercato di conquistare l’elettorato giovanile pubblicando video imbarazzanti per sponsorizzare le proprie candidature (denotando ancora una volta quanto l’esercizio delle funzioni pubbliche stia diventando un’imitazione scadente della peggiore strategia di marketing per l’influencer che fa un balletto su Tik-Tok), le nuove generazioni hanno scelto con lungimiranza, puntando sui programmi elettorali che offrono soluzioni innovative per provare a migliorare il benessere collettivo.
Così, a Strasburgo siederà il generale Roberto Vannacci per parlare del fatto che gli studenti con disabilità devono studiare in classi separate dai normodotati, così come siederà anche Mimmo Lucano, anch’egli generale, anche se la sua battaglia è l’inclusione in Italia. Alla fine, ciò che fuoriesce dai nuovi assetti politici è l’immagine di una società globale che sembra volere evolvere, ma a cui viene costantemente impedito.
Aurora Colantonio