On-line, in linea, sulla cresta dell’onda digitale: siamo ormai abituati al digitale, a internet, ai social network, la navigazione, world wide web, la connessione, il wi-fi, i video su youtube, i giornali in rete, tutte cose che guardiamo quasi quotidianamente. Tutto questo, ovviamente, ha avuto un inizio per niente scontato, trent’anni fa: il 30 aprile 2016, infatti, è stato l’Internet Day: nel 1986 l’Italia si connetteva per la primissima volta. A tal proposito, EY Italia ha redatto un reportage in cui vengono analizzati alcuni dati dell’utilizzo e dello sviluppo di Internet nel Belpaese.
All’interno di questo reportage è possibile vedere come molti ambiti delle industrie del lavoro in Italia si siano adeguate all’utilizzo di Internet. Difatti, il web ha completamente modificato il modo di essere di un azienda, portando a rivedere completamente ogni singolo meccanismo, dalla fase contrattuale (per esempio entrando in contatto direttamente col cliente tramite social network e email -come succede su Ebay, Amazon e qualsiasi sito permetta di comprare on-line-) a quella di vendita. L’E-Commerce (commercio web, appunto), anche se al momento, in Italia, è ancora poco utilizzato, è in grado di cambiare e rivoluzionare un’intero settore.
Internet non ha solo semplificato le modalità di fruizione dei servizi, ma ha anche creato un circolo fuori dal quale le imprese rischiano di non essere competitive e al quale dovranno tutte, prima o poi, adeguarsi. I settori che hanno notevolmente beneficiato della rivoluzione on-line troviamo quello finanziario, dove si riscontra un crescente utilizzo dei servizi di On-Line Banking (avete presente quando entrate nel vostro conto bancario dal computer per mandare i soldi ai vostri figli fuori sede? Ecco, quella cosa lì), attualmente stabilito del 37%;
Anche il social networking è cresciuto esponenzialmente del fino al 57% e i servizi di telefonia, ormai incentrati più sulle video chiamate che su chiamate regolari, oltre il 37%;
Nella pubblica amministrazione, come per esempio alcune ASL-AO, ci sono state alcune digitalizzazioni: il 49% di queste adesso permette il ritiro on-line di referti;
Le scuole, poi, hanno subìto una riduzione di distanza tra loro e le famiglie: il 50% delle scuole utilizza strumenti difitali per aumentare gli scambi di comunicazione con i genitori (difficile marinare la scuola, adesso) e negli istituti il 78% dei laboratori è dotato di una rete wireless.
Nonostante tutto questo, che sicuramente è segno di un grande passo avanti per l’Italia, c’è un grossissimo divario tra noi e il resto dell’Europa (e quando mai). L’Italia è penultima, dopo la Grecia, per connettività ed esiste persino una grossa differenza tra Nord e Sud del paese: quest’ultimo non è stato ancora raggiunto dalla banda larga.
Ancora molto rimane da fare, quindi, per poterci definire tecnologici a tutti gli effetti. O anche solo cybernetici, ecco.
Sarebbe divertente chiedere a tutti qual è il primo ricordo di Internet. Io appartengo a quella generazione che si è ritrovato il web nella culla, ma ancora sento i miei genitori discutere della straordinarietà dei cellulari di oggi, quando ai tempi per comunicare si andava a gettoni. E il vostro primo ricordo?
Il mio, devo dire, non lo ricordo granché. Quando ero piccola, il computer era un binomio Paint-Tomb Raider andata e ritorno, tutti i pomeriggi. Ma certamente mi ricordo la sensazione di esperienza navigata che mi dava stare davanti lo schermo, in fondo era una cosa nuova anche per me.
Meglio non dare per scontato quello che abbiamo, ricordandoci soprattutto che per quanto possa sembrarci super-cool-fighissimo che su facebook si riescano a condividere le gif dei gattini psichedelici, ancora ci sono scuole che non riescono ad avere internet per problemi di connettività. Internet è uno strumento potentissimo che serve in tutti gli ambiti del lavoro e della vita quotidiana: dal 1986 a oggi abbiamo fatto passi in avanti, ma molti ancora devono essere compiuti e noi dovremo essere lì, pronti a un passo di click.
Gea Di Bella