Gli attacchi segreti di Kiev in Sudan contro i ribelli vicini alla Wagner

Gli attacchi segreti di Kiev in Sudan contro i ribelli appoggiati dalla Wagner.

Secondo quanto riportato dalla Cnn, i servizi speciali ucraini sono coinvolti in una serie di attacchi con droni e in un’operazione di terra contro il gruppo militare RSF (Rapid Support Forces), che combatte contro le forze sudanesi per il controllo di alcuni territori del Paese africano.

Le dichiarazioni della Cnn fanno riferimento ad una fonte militare ucraina. Tale fonte ha affermato che “I servizi speciali ucraini sono probabilmente responsabili” , in seguito ad una domanda posta in merito al coinvolgimento di Kiev negli attacchi segreti in Sudan.

Gli attacchi segreti di Kiev in Sudan segnano il superamento dei confini della guerra con la Russia

Se l’ipotesi fatta dall’emittente statunitense che dichiara il coinvolgimento dell’intelligence ucraina nei conflitti in Sudan si rivela realtà, il contesto del conflitto armato tra Ucraina e Russia si allarga e supera i confini dei fronti di guerra delle due nazioni raggiungendo, quindi, il Nord-Africa.

Gli attacchi segreti di Kiev risultano essere indirizzati contro il gruppo paramilitare RSF che teoricamente riceve appoggio dal gruppo mercenario russo Wagner nella strategia bellica contro l’esercito sudanese per il controllo dei territori del Paese africano.

Il video che testimonia le affermazioni dell’emittente statunitense

La Cnn non ha confermato in modo indipendente il coinvolgimento dell’Ucraina nel conflitto sudanese, ma le testimonianze video rivelano alcuni aspetti decisivi e riconducibili alle tattiche ucraine, in particolare quelle riguardanti gli attacchi sferrati attraverso l’uso di droni.

Dalle ricostruzioni effettuate a partire dalle testimonianze video, nell’operazione militare diretta contro il gruppo paramilitare RSF sono stati utilizzati due tipologie droni Dji Mavic3.

Questi strumenti bellici, disponibili in commercio e diffusamente utilizzati dall’esercito di Kiev, sono stati coinvolti in almeno 8 attacchi avvenuti in Sudan a partire dall’8 settembre, contro veicoli e edifici collegati all’esercito Rapid Support Forces.

Le tattiche di utilizzo dei droni smascherano gli attacchi segreti delle forze ucraine

Un’analisi degli esperti ha evidenziato come l’utilizzo delle tattiche e delle modalità militari con l’ausilio di droni, in particolare la metodologia che vede uno schema di droni che piombano direttamente in un bersaglio prestabilito, non erano presenti nel conflitto sudanese e, se vogliamo essere precisi, nemmeno negli altri conflitti armati attualmente in corso nel continente africano.




La Cnn, infatti, afferma che in seguito ad una ricostruzione di funzionari esperti si può dedurre che le caratteristiche degli attacchi con droni siano effettivamente in “stile ucraino”.

Inoltre, alle tattiche militari riconducibili al modello ucraino utilizzato contro le forze russe, si aggiunge il fatto che sul controller di un drone presente nel conflitto in Sudan sono state rintracciate parole in lingua ucraina.

La risposta di Kiev

L’Ucraina non ha rivendicato la responsabilità di tali attacchi in maniera ufficiale e pubblica.

Andriy Yusov, portavoce dell’intelligence della difesa ucraina, ha rilasciato una dichiarazione all’agenzia Rbc Ukraine, nella quale non ha confermato né smentito gli attacchi contro le RSF.

E se Kiev non conferma né smentisce il suo coinvolgimento bellico, dal lato opposto una fonte militare sudanese smentisce tale ipotesi affermando di “non essere a conoscenza di un’operazione ucraina in Sudan” e quindi, chiede di non credere a tale supposizione.

Andrea Montini

 

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