Botta e risposta fra i giornalisti e Conte alla sua prima conferenza stampa di fine anno nella sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Nella consueta conferenza che avrebbe dovuto aver luogo lo scorso 22 dicembre e rimandata a causa del trambusto creatosi per il ritardo nella presentazione del testo della manovra al Senato, Giuseppe Conte tira le somme del suo governo gialloverde. Rivendica con orgoglio la “natura populistica di questo governo” e prosegue “Questo non è il governo delle lobby, la nostra agenda è dettata dai cittadini”. Così come ‘populista’ sarebbe la legge di bilancio perché, sostiene Conte, “fedele agli impegni presi”. Insiste sul fatto che la manovra sia stata scritta in Italia e non in Europa. “E’ la manovra che abbiamo sempre voluto- conferma Conte- salve alcune misure aggiuntive che abbiamo introdotto da ultimo, per effetto del negoziato con Bruxelles”. E promette: “girerò tutta l’Italia per spiegarla alle imprese”. Entrando nel merito della manovra di bilancio assicura che il governo farà il possibile “per evitare l’aumento dell’Iva”. Respinge anche le accuse di un aumento della pressione fiscale. Spiegando che un eventuale aumento delle tasse di mezzo punto non sarà pagata dai cittadini ma dai giganti del web e dalle banche. “Abbiamo realizzato un’opera redistributiva – afferma Conte – privilegiando alcune fasce sociali”.
Rimpasto e solidità del governo
Conte, incalzato dai giornalisti, non esclude un rimpasto di governo. Affermando come il discorso però esuli “dalla sensibilità del premier” e aggiungendo che “semmai l’esigenza maturerà in seno a una delle forze politiche, verrà comunicata all’altra , io ne verrò eventualmente messo da parte se fosse un’istanza condivisa”. Tuttavia sottolinea come si tratti “di un periodo ipotetico del quarto grado”. Ma tiene anche ad evidenziare lo stretto rapporto fra Lega e M5S e come “l’esperienza di governo funziona e continuerà a funzionare perché si regge su un amalgama perfettamente riuscita di giallo e di verde. Non si sono mescolati- prosegue- i due colori sono ben distinti”.
Reddito e pensione al via a marzo
Sulle pensioni un monito ai quanti hanno deciso di scendere in piazza contro le misure della manovra, sottolineando come furono “silenti quando fu approvata la legge Fornero. Oggi sono in strada a protestare”. Aggiunge “oltre a quota 100 […] siamo intervenuti sulle pensioni d’oro con tagli progressivi”. Sul reddito di cittadinanza, grande battaglia dei 5stelle, ribadisce il desiderio del governo di evitare che le persone “stiano sedute sul divano. Questa è la forza del governo”. Il progetto dovrebbe prevedere per ciò la possibilità di agevolare direttamente le imprese che assumeranno i destinatari del reddito. E aggiunge “Stiamo dosando la platea, stiamo ragionando sui 780 euro che saliranno in base ai componenti del nucleo familiare”. Reddito di cittadinanza e quota 100, assicura il Presidente del Consiglio, partiranno a fine marzo con pieno regime ad aprile.
Appalti pubblici e grandi opere
Il presidente del Consiglio rivendica anche il lavoro sugli appalti pubblici, sottolineandone “l’utilità e l’efficacia” perché capace di sbloccare i cantieri. E prosegue “in pochi mesi confido che avremo un nuovo codice degli appalti”. Toccato anche il tema spinoso per il governo dell’alta velocità Torino-Lione. Questione ancora nell’ambito di una procedura istruttoria. Assicura Conte che sulla decisione del governo sarà fatto “di tutto per comunicare l’esito di questo processo valutativo prima delle elezioni europee”. Mentre a fine dicembre la commissione dei tecnici consegnerà i risultati dell’istruttoria. “Questo governo non è contro le grandi opere – afferma il Presidente del Consiglio – e realizzerà un piano infrastrutturale poderoso, soprattutto contro il dissesto idrogeologico”. Continua ricordando come il Tap, il gasdotto in Puglia, sia stato sbloccato e garantendo che il Terzo Valico sarà invece realizzato.
Editoria e libertà di informazione
“Un tavolo sull’informazione c’è, con il nostro sottosegretario Vito Crimi” assicura Conte. Al centro del tavolo questioni come: la protezione delle fonti dei giornalisti, volta a tutelare la libertà di informazione ed un equo compenso per i giornalisti. “Anche se c’è stato uno scambio dialettico vivace non credo si possa parlare di attentato alla libertà di informazione” afferma il Presidente Conte. Il contenimento dei finanziamenti, previsto dalla manovra, riduce il contributo da dieci a cinque milioni, ricorda Conte, “un sacrificio imposto un po’ a tutti quanti.” E sottolinea come “ la carta stampata sta perdendo terreno nelle vendite”. Aggiunge “ bisogna ingegnarsi per trovare risorse suppletive sul mercato” e prosegue “ facciamo insieme un tavolo di riflessione che potrà essere molto utile, lasciateci adottare qualche misura a sostegno del pluralismo e poi valuteremo insieme.”