A Giuliano Castellino, ex leader di Forza Nuova, è stato negato l’accesso a Montecitorio, dove era atteso per presentare il suo nuovo partito. A fronte di ciò, Castellino, leader di estrema destra con simpatie apertamente nostalgiche, ha dichiarato perentorio: Questa non è democrazia!. Il paradosso: un fascista che invoca la democrazia. L’Italia ha un problema con i partiti a matrice neofascista?
Il nuovo partito di Giuliano Castellino
Uscito recentemente dal carcere, dopo i fatti del 9 ottobre 2021, Giuliano Castellino, ex leader di Forza Nuova, ha fondato il 29 ottobre scorso un nuovo partito, Italia Libera. Siamo un movimento antiglobalista, abbiamo abbandonato ogni riferimento ideologico: ci interessa la pace, il lavoro e la libertà, ha spiegato alla Stampa il leader. Giuliano Castellino sembra quindi rinnegare il suo passato. In realtà, i suoi trascorsi sono fin troppo ingombranti.
Ex leader del Partito più di estrema destra italiano, pupillo di Roberto Fiore, fiero condottiero dei no-vax, filo-putiniano convinto, il nuovo Castellino non convince molto. Lo dimostra il nuovo tatuaggio, una Z incisa sull’avambraccio a sostegno della propaganda russa. Lo palesano, ancor di più, i 9 mesi a Poggioreale dopo l’assalto alla sede della CGIL nello scorso ottobre. La nuova veste ripulita di Castellino passa dalle mani dell’avvocato Carlo Taormina, neopresidente di Italia Libera e difensore dell’ex Forza Nuova. In una conferenza stampa, ha voluto difendere il suo assistito e co-fondatore della nuova formazione politica, sottolineando il suo – forse – ritrovato senso di democrazia. Ha persino fatto pace con la DIGOS, ha detto Taormina. Addirittura.
L’esclusione di Castellino dalla presentazione di Italia Libera a Montecitorio
Istituito anche dagli avvocati Carlo Taormina e Nicola Trisciuoglio e dall’ex medico no-vax Pasquale Bacco, il nuovo partito politico è stato presentato due giorni fa alla Camera. Per poter usufruire della sala stampa di Montecitorio, è necessaria la prenotazione di essa da parte di un parlamentare. In questo caso, a prendersi la responsabilità è stato Francesco Gallo, deputato eletto con Sud chiama Nord, che si è difeso dicendo di discostarsi dalle idee politiche di Giuliano Castellino. Ha poi aggiunto, a Domani, la sua idea secondo cui Taormina si stia servendo dell’ex Forza Nuova per attirare i media. Visto il polverone sollevatosi, l’idea non è totalmente campata per aria.
Una volta giunta la notizia ai giornali, le proteste non si sono fatte attendere. Primi fra tutti, il PD che, attraverso la capogruppo Serracchiani ha chiesto a Lorenzo Fontana l’esclusione di Castellino dalla Camera. Bisogna tutelare la dignità dell’istituzione recita la lettera della capogruppo PD. L’ ANPI, attraverso il suo presidente Pagliarulo ha voluto rivolgersi direttamente al Presidente della Camera per sollecitare l’esclusione dell’ex Forza Nuova.
Di fronte alle proteste di massa e all’azione pressante dei media, a Giuliano Castellini è stato ritirato l’accredito per accedere alla Camera. Considerato, soprattutto, il fatto che è ancora sotto processo per i fatti del 9 ottobre 2021.
L’incredulo e ripulito Giuliano Castellino
Questa non è democrazia! In Italia non esiste più la libertà di espressione, ha urlato l’ex Forza Nuova ai giornalisti quando si è visto negato l’accesso alla Camera. Ironico che a pronunciare queste parole sia stato un nostalgico del ventennio, sotto processo per aver assaltato la sede di un sindacato. Ancora più ironico il fatto che su di Castellino gravi anche l’accusa di aver aggredito nel 2019 due giornalisti de L’Espresso. Ma è facile diventare paladino della libertà di espressione e di pensiero solo quando la presunta violazione riguarda i tuoi interessi. A quanto pare, però, stando alle dichiarazioni dello stesso Giuliano Castellino e del suo avvocato Carlo Taormina, l’ex fascista, aggressore di due giornalisti colpevoli di stare svolgendo il proprio lavoro, ha un volto nuovo.
Ho fatto delle scelte radicali che guardano al futuro e che abbracciano la non violenza. Io la violenza l’ho subita durante le proteste. Non c’entro più nulla con Forza Nuova e con un certo ambiente politico
ha detto lo stesso.
È grave che nel tempio della democrazia, dove sono entrati tutti, anche personaggi delle brigate rosse, non possa entrare Giuliano Castellino. Non so quanti parlamentari siano indagati o imputati e siedono qui che nessuno blocca
ha detto invece Taormina. Ai neofascisti, dunque, la libertà di pensiero sembra ora piacere. Che paradosso.
L’Italia si è ormai abituata ai gruppi neofascisti
Le forze neofasciste hanno continuato a crescere e ad alimentarsi nel nostro Paese. Sono numerosi, infatti, i movimenti e i partiti che si richiamano esplicitamente e fanno riferimento all’ideologia fascista. Allo stato attuale, i gruppi neofascisti di estrema destra sono tre, ma è un mondo costellato da decine di piccole organizzazioni militanti. Oltre ai chiari riferimenti politici e culturali del ventennio, queste formazioni hanno in comune il tentativo, spesso rivelatosi fallimentare, di entrare nelle istituzioni attraverso i processi elettorali. Per adempiere a ciò, spesso stabiliscono una forma di dialogo con partiti della destra istituzionale. Sono numerose le inchieste, portate avanti da giornalisti e da importanti programmi – Report fra tutti – che hanno attestato la presenza dei gruppi neofascisti in partiti istituzionalizzati, ora al governo.
Certo è che in Italia siamo ormai avvezzi a personaggi del calibro di Giuliano Castellino e alle loro ambizioni politiche. Siamo talmente assuefatti da non stupirci più quando apprendiamo dai media le loro gesta. Bene è, infatti, che sia stata sollevata l’indignazione generale nel costatare l’inadeguatezza della figura di Castellino alla Camera. Non si può di certo impedire la formazione di un partito. Ma, per lo meno, si può impedire che i luoghi istituzionali, templi della democrazia, vengano macchiati dall’intollerabile veleno fascista. E, si spera, un giorno, i nostalgici smetteranno di appellarsi gratuitamente alla libertà di pensiero, solo davanti a presunti torti subiti.
Elena Malusardi