Giugliano:il branco violenta un tredicenne con disabilità mentale

abuso sui minori bambina violentata

Giugliano in Campania. Siamo alle porte di Napoli, Giugliano è uno dei comuni più grandi e popolosi. Siamo in piena Terra dei Fuochi. Un territorio “difficile“, da sempre sotto l’egida dei clan, i Mallardo in primis. Appena due anni fa, la giunta comunale fu sciolta per infiltrazioni camorristiche. Un bambino con disabilità mentale, è stato abusato da 11 ragazzini. Quattro anni d’inferno. Quattro anni di violenze e minacce. La vittima oggi ha 13 anni. Tre dei suoi aguzzini non hanno ancora 14 anni. Un fatto sconcertante che ha lasciato tutti sgomenti. Ad accorgersene è stata la madre. Aveva notato comportamenti strani ed inusuali di suo figlio, quando era in compagnia degli altri. Gli abusi si sarebbero consumati, nel corso degli anni, un pò dappertutto. Per strada la maggior parte delle volte. Ma anche a casa di uno di loro. L’ultima, addirittura in un bagno pubblico. All’interno degli spogliatoi del campo di calcio, nel quartiere Camposcino. Ed ora la cittadinanza s’interroga cercando di capire chi e dove ha sbagliato. Chi ha responsabilità oggettiva di quanto accaduto? Come fare a recuperare una vita spezzata e 11 deviate? . Domande che pesano come macigni sulla coscienza di tutti. Domande che abbiamo rivolto ad Antonio Poziello, sindaco di questa difficile realtà. Eletto due anni fa alla guida di Giugliano, è conosciuto dai suoi concittadini come “Sindaco di Strada“, uno che sta più tra la gente che in Municipio. È molto amareggiato:

è sicuramente una vicenda sconcertante, non ci sono parole per descrivere quel che provo. Da padre, posso solo provare a mettermi nei panni dei genitori; ai quali noi staremo vicino. Ci sarà tutto il supporto ed il sostegno possibile. C’è da dire che, a prescindere da quello che è accaduto, noi avevamo già in previsione lunedì prossimo, una delibera atta a combattere gli episodi di bullismo. Per quanto riguarda le responsabilità di quello che è accaduto, mi sento di dire che tutti abbiamo sbagliato. Ad iniziare dagli enti a finire ai genitori che, sicuramente in questa parte hanno la responsabilità maggiore”. Alla nostra domanda, se per caso in tutta questa brutta storia, secondo lui ci sia stato qualcuno che sapeva e non abbia parlato, il sindaco risponde:

“non credo si possa parlare di omertà. Il gruppo di ragazzini era molto coeso, se non fossero stati ragazzini, direi che il loro ‘modus operandi‘, è affine a quello delle associazioni criminali. Avevano cognizione di quello che stavano facendo. Sono ragazzi con problematiche di vario tipo. Anche per loro faremo il possibile per recuperarli”. 

Giugliano è una realtà  complessa, e come quei ragazzini, problematica. Per tanti anni in ginocchio, sta tentando di rialzarsi tra mille difficoltà. Adesso c’è un ragazzino che avrà bisogno di tutto il sostegno e l’amore possibile. E c’è una città che deve prendersene carico. E deve lavorare per fare in modo che cose come questa non accadano mai più.

 

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