Dai membri del nuovo staff di Donald Trump (come Matt Gaetz e Pete Hegseth) fino a note personalità dei social media come Nick Fuentes, sono sempre più numerosi gli esempi di giovani uomini conservatori americani che abbracciano politiche conservatrici molto ostili alle donne. E i dati sembrano confermare una realtà allarmante.
Uomini che odiano le donne
Secondo uno studio condotto dal Survey Center on American Life, i giovani uomini conservatori stanno diventando sempre più conservatori mentre le donne appartenenti alla Gen Z sono più propense a supportare politiche progressiste. Questa tendenza è molto accentuata negli USA e addirittura in aumento negli ultimi anni: circa il 45% delle giovani donne si definisce “liberal” contro il 25% della loro controparte maschile. Inoltre, il 72% dei giovani uomini non crede di avere maggiori privilegi all’interno della società.
In particolare, gli uomini hanno delle visioni sempre più tradizionaliste per quanto riguarda l’aborto, i diritti LGBTQ e la famiglia, in aggiunta a un notevole scetticismo per quanto riguarda le problematiche connesse al cambiamento climatico e alla proliferazione delle armi.
Questo gap ideologico è chiaramente visibile nei risultati delle ultime elezioni americane, dove tale divario è stato il doppio tra i giovani elettori rispetto agli adulti e viene confermato dall’ascesa delle destre estreme guidate appunto dagli uomini, dalle nomine controverse del Presidente Trump e dall’erosione di diritti fondamentali per le donne quali la legge Roe vs Wade.
Emblema di questa politica maschilista così aggressiva, è il tanto chiacchierato discorso del giocatore di football Harrison Butker al Benedictine College, un agglomerato di misoginia, conservatorismo religioso e teorie del complotto:
Penso che a voi donne sono state raccontate le bugie più diaboliche. Alcune di voi potrebbero avere una carriera di successo nel mondo ma oserei dire che la maggior parte di voi è più eccitata per il proprio matrimonio e per i figli che porterete in questo mondo. Posso dirvi che la mia bellissima moglie Isabelle sarebbe la prima a dire che la sua vita è veramente iniziata quando ha iniziato a vivere la sua vocazione di moglie e di madre.
Matt Gaetz e Pete Hegseth, machisti misogini e uomini conservatori alla guida della politica americana
Tra le nomine del Presidente Trump, rispettivamente al Ministero della Giustizia e a quello della Difesa, spiccano i nomi di Matt Gaetz e Pete Hegseth, due personaggi tanto contraddittori quanto noti per le loro visioni fortemente anti-femministe e conservatrici.
Fedelissimo a Trump, populista, libertario e anti-establishment, Matt Gaetz è un ex avvocato e dal 2016 membro della Camera dei Rappresentanti per il primo distretto della Florida. Sospeso dall’ordine degli avvocati a causa di un inadempimento nel pagamento delle tasse, nel 2020 è stato indagato per corruzione, abusi sessuali su minori, uso illegale di droghe, condivisione di immagini e video inappropriati nell’aula della Camera e conversione di fondi della campagna per uso personale.
La nomina di Gaetz potrebbe permettere a Trump di spazzare via i suoi oppositori politici e cristallizzare nelle istituzioni una visione enormemente lesiva per i diritti delle donne, come dimostrano le parole sessiste dello stesso Gaetz:
Le donne che si sono mobilitate contro l’annullamento della legge Roe sono delle millennials troppo istruite e poco amate che, tristemente, tornano dalle loro proteste a una cena solitaria al microonde con i loro gatti.
Pete Hegseth è invece un ex veterano ora diventato conduttore televisivo di Fox News (rete storicamente molto vicina al GOP). Fervente conservatore politicamente attivo dai tempi del college, Hegseth ha servito a Guantanamo, in Iraq e Afghanistan per poi darsi al lobbismo, con un ruolo di primo piano nell’influenzare Trump affinché graziasse 3 militari accusati di crimini di guerra. Nazionalista cristiano, islamofobo e fiero oppositore della cultura “woke“, Pete Hegseth avrebbe pagato una donna che intendeva accusarlo di violenza sessuale, come emerso da un’inchiesta del Washington Post. Hegseth non ha mai fatto mistero delle sue posizioni tradizionaliste e misogine, dichiarando:
Non dovremmo avere donne in ruoli di combattimento… Gli uomini in quelle posizioni sono più capaci.
Anche la sua nomina potrebbe creare un precedente pericoloso, permettendo a uomini retrogradi di limitare attivamente i diritti delle donne e attribuendo loro il diritto di sindacare sui corpi di quest’ultime.
Nick Fuentes, quando l’odio verso le donne invade la rete
Negli ultimi giorni sta facendo scalpore sui social media la figura di Nick Fuentes, un live streamer e commentatore diventato celebre per il suo supporto alla campagna di Trump, oltre che per le sue posizioni misogine e antisemite e la sua vicinanza al movimento degli incel e al suprematismo bianco.
Nel 2021 Fuentes ha partecipato all’attacco a Capitol Hill che gli ha valso l’espulsione dal social X, salvo poi venire riammesso da Elon Musk quando quest’ultimo ha preso il timone della piattaforma.
In un video virale girato in seguito alla vittoria di Trump, Fuentes ha storpiato il noto slogan femminista tramutandolo in “Your body, MY choice“ (“Vostro il corpo, mia la scelta”), facendosi beffa di tutte le donne che hanno difeso la battaglia per l’aborto e l’autonomia dei propri corpi. La frase è presto diventata trending topic su X e TikTok, con migliaia di donne che l’hanno utilizzata per ribadire i propri diritti. La situazione è degenerata quando è stato rivelato l’indirizzo di Fuentes e la sua casa è stata date alle fiamme.
Purtroppo quello di Nick Fuentes è l’ennesimo caso di un fenomeno sempre più frequente, ossia quando la misoginia incontra Internet per dare vita ad azioni di odio e harassment online contro le donne messi in atto dai giovani più conservatori, sintomo di un sessismo che è ancora molto presente anche nelle generazioni più giovani.
Le motivazioni dietro all’ascesa del conservatorismo
Non sembra esserci un’unica ragione dietro questa tendenza quanto piuttosto un insieme di fattori differenti che si intersecano. Secondo molti analisti che hanno esaminato questa divisione ideologica all’interno delle ragazze e dei ragazzi della Gen Z, ciò è dovuto in larga parte alle differenze esperienze culturali e di vita unite al background educativo (infatti sono più le donne degli uomini a frequentare l’università). Ma ciò non basta a dare una risposta esaustiva.
Quella del conservatorismo potrebbe essere anche una risposta speculare a una società in rapida trasformazione, dove la sensibilità verso i diritti delle minoranze è in forte aumento così come lo è la propensione naturale delle persone a polarizzarsi su queste tematiche: i giovani uomini, molti dei quali sono spesso lontani dai canoni estetici (ed economici) imposti dalla società e con poche skills sociali, vedono nel conservatorismo una legittimazione dei loro privilegi e difficoltà.
Le destre conservatrici ostili a una maggiore libertà delle donne fanno sentire i giovani elettori desiderati e compresi, in un’epoca dove l’egemonia maschile e il concetto di mascolinità stanno venendo messi in discussione e la visibilità delle rivendicazioni femminili sta incrementando.
Questo lo si può comprendere bene guardando proprio allo scenario americano, dove i conservatori del movimento MAGA hanno fatto leva sulla nostalgia dei ruoli di genere tradizionali all’interno della famiglia e del matrimonio per i attirare i voti dei giovani uomini, i quali sentono che il loro Paese “has been taken away from them“.
Questa, in fondo, è anche la reazione naturale a un tipo di femminismo che giustamente si rifiuta di essere accomodante. Il punto è, se ora i giovani uomini decidono di supportare le destre estreme al minimo accenno di contestazione dei loro privilegi, cosa succederà quando le donne finalmente riusciranno a sfondare il soffitto di cristallo?